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Immobile: “Devo ringraziare la Lazio, Inzaghi e Ventura mi trattano come un figlio”

L'attaccante biancocelese parla del suo grande momento di forma

Un anno e mezzo di esperienza all’estero non proprio da incorniciare, ma adesso Ciro Immobile è tornato. Tre gol in Nazionale e quattro nella Lazio in poco più di un mese sanno di rinascita per l’ex attaccante, tra le altre, di TorinoJuventus. Lo scorso gennaio Ciro è stato rivitalizzato dal suo mentore, il ct della Nazionale Giampiero Ventura che ora se lo gode in azzurro.

“Adesso volo” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport “E’ fantastico. Il calcio è bello proprio perché ti offre sempre una seconda possibilità, poi tocca a te sfruttarla, non è detto che debba andare sempre male… io ci credevo. Devo ringraziare la Lazio, per la fiducia e per la possibilità che mi ha dato, portandomi a Roma; quello che sto facendo di buono lì me lo tengo stretto e me lo porto in Nazionale: è questo il segreto. Sono tornato il cannoniere che ero. E’ vero, mi sento davvero nuovamente me stesso. Inzaghi mi ha subito coccolato come un figlio, mi ha fatto sentire importante. In Nazionale vivo la stessa situazione che sto vivendo alla Lazio. Io so quello che posso dare a lui e lui a me, diciamo che il nostro rapporto professionale non si è certo chiuso dopo che siamo andati via entrambi da Torino”. 

L’andamento altalenante in Spagna e Germania ha condizionato anche il rendimento in Nazionale: Il fatto è che ho vissuto due annate particolari, prima a Dortmund poi a SivigliaMa io quando venivo in azzurro non ero pronto e concentrato; e ho pagato la scarsa fiducia che avevo nei club. Gol più importanti della mia carriera? Direi proprio di sì; l’ho sempre pensato e detto: i gol in Nazionale sono il top, l’apice per un calciatore. E’ stata una notte straordinaria: tutti mi hanno visto in tv, mia moglie Jessica le bimbe Michela e Giorgia. Insomma, sono orgoglioso di quello che ho fatto. Pellé? So solo che non si gode dei problemi di un compagno. Graziano è un bravissimo ragazzo, non ha fatto quello che ha fatto con cattiveria. E comunque la decisione presa di mandarlo a casa è del mister e della Federazione; noi tutti eravamo concentrati sulla partita”. 

C’è un’altra spiegazione per il periodo di crisi attraversato da Immobile: Sì, nel mio periodo più buio, si è aggiunto un problema familiare legato a mia madre. Da lì sono ripartito, da lì ho ritrovato la forza per tornare me stesso. In chiusura d’intervista una battuta su Candreva: “Abbiamo un’ottima intesa, lo abbiamo fatto vedere in campo: Antonio mi ha servito due assist davvero belli. Peccato che non sia più un giocatore della Lazio”.

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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