Giornate particolari, con la triste eco che arriva da Parigi. Il calcio può essere uno svago, un modo per distrarsi, e per vedere il lato positivo della vita. La gioia, l’amicizia nello sport. Il mangiare insieme, un teatro dove ascoltare musica, lo stadio per vedere una partita di calcio. Cose che sembrano normali, simboli di una vita tranquilla dove chiunque ha il diritto di provare a svagarsi in compagnia. A Parigi sono stati colpiti questi semplici valori. Non un capo di stato, né un capo militare. Ma gente semplice, inerme. Quella che era allo stadio, ad esempio.
UNA PARTITA DI CALCIO, lo sport che appartiene un po’ a tutti. Non sarà facile parlare di calcio, ma farlo è necessario perché rinunciare a vivere è consegnare ai terroristi la vittoria ancora prima di combattere. E la paura non deve vincere mai sul coraggio, perché il coraggio è più forte della paura. Anche nell’amichevole tra Brasile e Argentina, già rinviata di un giorno causa pioggia, ha ricordato le vittime degli attentai a Parigi. Un minuto di silenzio, e poi sono andati di scena i gol. Quello del Pocho Lavezzi, la vecchia conoscenza (ma si può anche dire amore) dei tifosi del Napoli. Il momentaneo vantaggio dell’Argentina (poi raggiunta dal Brasile per l’1-1 firmato da Lucas Lima).
LA RETE DI LAVEZZI è arrivata dopo un dialogo a tu per tu con Higuaìn: dai suoi piedi (settore destro del campo) è partito il pallone che il Pocho ha messo in gol. Un’intesa sopraffina, come se i due giocassero insieme da una vita. Lo hanno fatto in nazionale, ma sarebbe bello se lo facessero anche con la maglia azzurra. Quella che Higuaìn indosserà almeno fino al 2017, e quella che Lavezzi aveva fino a pochi anni fa. Rivederli insieme? Non serve girarci attorno. È ciò che piacerebbe a tutti i tifosi del Napoli, e probabilmente anche a Higuaìn e lo stesso Lavezzi. Il Pipita ha servito l’assist al Pocho e lo accoglierebbe volentieri nel “suo” Napoli.
E LAVEZZI? Anche lui spinge per tornare… di sicuro in Italia. A Napoli forse. Nel 2016 gli scadrà il contratto con il Paris Saint Germain. Non c’è intenzione da parte sua di rinnovare, e quindi si sta guardando intorno. Anzi, l’addio potrebbe essere sancito già a gennaio. La Juventus lo corteggia da tempo, e spinge per prenderlo. Lavezzi apprezza, ma gli piacerebbe tornare a Napoli. Ha sempre messo la squadra azzurra in cima alle sue priorità. Non solo per l’affetto che lo lega ai colori, ma anche per il bel rapporto con la città e la tifoseria. Difficile però che De Laurentiis si “svegli” da questo punto di vista, nonostante le buone parole di Higuaìn che sicuramente saranno spese. Per Lavezzi è molto più facile approdare proprio a Torino, o magari a Milano, città dove lui ha casa e che pure lo ha sondato sia con il Milan che (soprattutto) con l’Inter. «In Italia tornerei, è un paese a cui tengo tanto – ha detto in passato Lavezzi – ci ho vissuto tanti anni, mi piace tutto dell’Italia, la maniera di vivere. Se un giorno dovessi tornare la prima scelta sarebbe sempre Napoli ma non dipende solo da me, spetterebbe anche alla società dire se mi vuole, se poi non mi volesse andrei a qualche altra squadra, no? Ogni giocatore decide il suo futuro, alla fine, io ho ancora un anno di contratto qui. Io con Higuain? Pourquoi pas». Dura la risposta (all’epoca) di De Laurentiis: «Che lo prendiamo a fare?».
Fonte: Il Roma
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