Il Nizza di Favre di questi tempi è un’isola felice. E’ la squadra campione d’inverno della Ligue 1, quella che con la sua freschezza e con tanto talento sta spezzando la noiosa e troppo lunga egemonia del PSG. Gli aquilotti fanno della difesa il loro punto di forza, ma non c’è dubbio che anche dalla cintola in su hanno tanti giocatori che si stanno mettendo in evidenza: Koziello è già finito nel mirino della Juventus, Cyprien e Belhanda sono due leader diversi e con storie molto diverse, mentre Alexander Plea, capocannoniere della squadra con dieci reti, rappresenta il nuovo che avanza. Un giocatore che impara in fretta e migliora ancora più velocemente. In questo contesto s’è inserito e si inserisce Mario Balotelli, calciatore che in estate è stato costretto a ripartire dal calcio di provincia dopo un lungo susseguirsi di fallimenti.
Balotelli in questo contesto tattico sta dando il suo importante contributo. I colpi ad effetto non gli mancano, il fiuto del gol neanche e nemmeno l’esperienza. Doti che Favre sta provando a sfruttare nel migliori dei modi e finora hanno fruttato otto reti.
Bene, bravo, bis, verrebbe da dire. O tris e anche oltre fino a dimostrare che questa volta realmente ha voltato pagina. Perché i problemi di Balotelli non sono mai stati tecnici. Le conclusioni telecomandate o i colpi a effetto ci sono sempre stati, ma hanno fatto da contraltare a tutta una serie di controindicazioni che col passare degli anni hanno preso la meglio: nessuna continuità di rendimento, scarsa voglia di mettersi in gioco in una realtà più competitiva e la poca lucidità in situazioni ad alta tensione, in gare caldissime che a Nizza, una felice realtà di provincia, difficilmente si propongono.
Sono limiti che Giampiero Ventura conosce bene e potrebbero precludere il ritorno in Nazionale di Balotelli. Il suo ritorno tra i convocati azzurri è un’idea che non può non affascinare, ma il nuovo ciclo azzurro è basato su altro. E’ fondato su un gruppo giovane e genuino, su qualche senatore e su un Belotti che è bomber forte come non se ne vedevano da tempo dalle parti di Coverciano.
Il Gallo ad oggi è un intoccabile di questa Nazionale e Balotelli, a differenza di qualche anno fa, non è più l’unico bagliore di luce nel buio generale.
tmw
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