Sei gol nelle prime undici giornate e sesto posto in campionato. Probabilmente Zlatan Ibrahimovic si sarebbe aspettato un inizio di stagione diverso al Manchester United. L’attaccante svedese è tornato al gol con una doppietta allo Swansea dopo essere rimasto sei gare a secco. Ed oggi ha parlato del suo inizio di aventura inglese alla rivista Inside United. Il sito ufficiale del Manchester ha riportato un’anticipazione della lunga intervista: “Avrei sicuramente potuto segnare più gol – ha dichiarato Ibra – e ho sprecato tante buone opportunità, non è una cosa da me. Ma qui il gioco è diverso rispetto agli altri campionati. Non c’è nessuna squadra a controllarlo, si va sempre avanti e indietro. Mi devo ancora abituare a questo modo di giocare. So che posso dare di più e lo farò. La stagione? Abbiamo un mix di giovani e calciatori esperti, con la qualità che abbiamo possiamo raggiungere traguardi importanti. Abbiamo bisogno di conoscerci, di diventare sempre di più come una famiglia ogni giorno che passa. So che devo fare per ottenere il massimo dai miei compagni di squadre e viceversa. I pezzi ci sono, dobbiamo solo metterli insieme per creare il puzzle. E’ solo una questione di tempo, dobbiamo aspettare il momento giusto. Non dico che in questo momento le cose vanno male, perchè ci sono tante cose buone. Siamo solo stati sfortunati in alcune partite ma noi crediamo in quello che stiamo facendo e, quando si crede, i risultati arrivano. Questa è la mia filosofia. Se ci si allena duramente, alla fine si ottiene quello che si vuole. Il duro lavoro paga, questo mi hanno insegnato 20 anni di esperienza. Nel calcio bisogna sempre divertirsi, è la cosa che amiamo. E’ necessario avere il giusto equilibrio nella testa per fare bene”.
E sulla città di Manchester: “Ho sentito un sacco di cose, tipo che il tempo è sempre brutto. Ma fino a questo momento ho trovato tutto buono. La città di Manchester è la migliore in cui abbia vissuto fino ad ora. Vengo dalla Svezia, quindi non ho grandi aspettative al di fuori dal campo. Sono un tipo semplice, un ragazzo di famiglia. Quando vivevo a Parigi, in quattro anni, non ho mai visitato la Tour Eiffel. Una volta ho chiesto a loro di mettere una mia statua, non l’hanno fatto. Quando lo faranno andrò a visitarla”.
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