Steven Gerrard lascia il calcio giocato. La leggenda del Liverpool ha annunciato oggi che non continuerà a giocare, dopo aver detto addio ai Reds due anni fa e aver disputato le ultime due stagioni nella Major League Soccer ai Los Angeles Galaxy. Era stato accostato anche all’Inter nelle ultime settimane, e negli ultimi giorni aveva dichiarato che avrebbe preso tempo per prendere una decisione definitiva. Decisione che è arrivata oggi, dopo una carriera leggendaria, con il momento più alto nel 2005 a Istanbul, quando ha alzato al cielo da capitano la Coppa dei Campioni nella finale più incredibile della storia.
BANDIERA — Gerrard è stato uno dei centrocampisti simbolo degli ultimi 20 anni, un giocatore box-to-box come direbbero dalle sue parti, capace di abbinare quantità e qualità e di giocare sia davanti alla difesa che dietro a una punta. Del Liverpool sarà sempre ricordato come uno dei più grandi: 710 presenze con i Reds, 17 stagioni, di cui 14 da capitano, prima del trasferimento oltreoceano dopo un addio ai Reds commovente. Dopo aver salutato i Galaxy, Gerrard ha valutato varie opzioni, tra cui la panchina del MK Dons, prima di decidere di appendere le scarpette al chiodo. Il futuro è ancora avvolto nel mistero.
I SUCCESSI — La notte di Istanbul è il successo per eccellenza di Steven Gerrard, autore di un gol nella rimonta più clamorosa della storia della Champions League. Una finale memorabile, sotto la guida di Rafa Benitez, incapace però di replicare il successo in campionato. La bacheca di Gerrard è comunque di quelle fantastiche: una Coppa Uefa, 2 Supercoppe, 2 FA Cup, 3 Coppe di Lega e 2 Community Shield. Da vera bandiera del club del Merseyside, vanta anche il record del maggior numero di gol segnati a Old Trafford da avversario del Manchester United.
NAZIONALE — Con l’Inghilterra ha debuttato nel 2000, ed è il quarto di sempre per presenze (dietro a Beckham, Rooney e Shilton): ben 114 (con 21 reti). Ha disputato sei grandi manifestazioni: Europei 2000, 2004 e 2012 e Mondiali 2006, 2010, 2014 (saltò quello in Corea e Giappone per un infortunio). E’ stato anche capitano dei Tre Leoni ai Mondiali del 2010, agli Europei del 2012 e agli ultimi Mondiali del 2014, dopo i quali diede l’addio alla nazionale. Una delle grandi delusioni resta l’esperienza con l’Inghilterra: nonostante abbia vissuto la “Golden Generation” dei vari Owen, Beckham e Lampard, non ha mai neanche lottato per vincere un trofeo.
DELUSIONI — Le delusioni non mancano neanche a livello di club: con il Liverpool non ha mai vinto la Premier League. E quando ci è andato vicinissimo, nel 2014, scivolò clamorosamente contro il Chelsea di Mou, mandando il sogno in frantumi: dopo uno dei discorsi più memorabili della storia del calcio, fu proprio il capitano a commettere l’errore decisivo. Il campionato è rimasto il suo tabù anche in America, visto che neanche con i Galaxy è riuscito a portare a casa il trofeo. E anche se le coppe rimangono il suo forte, brucia la delusione del 2007, nella rivincita contro il Milan ad Atene: doppio Inzaghi e medaglia d’argento per Gerrard, ad appena due stagioni dalla notte pazza di Istanbul.
Fonte: gazzetta.it
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