Se cresci tra i vicoli di Napoli o nella sua provincia, il tuo sogno è scendere in campo al San Paolo, magari fare un gol e far esplodere il boato della tifoseria. Ma c’è anche chi vive per difendere la porta piuttosto che attaccarla, per evitare che a fare gol siano gli avversari. La scuola napoletana non è composta solo da attaccanti: da Montella a Di Natale, da Immobile a Insigne, ma anche di portieri e Taglialatela, Iezzo e Mirante sono i casi di successo più recenti. Quando si ha avuto modo di vederla da vicino, di studiarla dalla panchina, la porta del San Paolo diventa un’immagine ricorrente nei propri pensieri, un obiettivo da raggiungere. E’ la storia di Nikita Contini Baranovsky, il portiere classe ’96 della Primavera del Napoli. In panchina due anni fa alla finale di Coppa Italia Primavera contro la Juventus, quando la porta degli azzurrini era difesa dal ’94 Crispino, Contini ha potuto assaporare l’atmosfera del San Paolo anche nelle dieci gare in cui è stato convocato in prima squadra.
Ma chi è Nikita Contini Baranovsky? Doppio cognome, madre ucraina e padre italiano. E’ nato a Cherkasy, in Ucraina, a 200 chilometri da Kiev ma quando aveva tre anni si è trasferito in Italia, precisamente a Giugliano, in provincia di Napoli.
Il calcio entra subito nel suo destino, suo padre era il responsabile dell’Atletico Giugliano (oggi Atletico Fummo), una realtà dilettantistica dotata anche di un buon vivaio. Nikita per otto anni cresce a Giugliano, a dirigere la scuola calcio Salvatore Sestile, ex portiere di Boys Caivanese ed Akragas in serie D. Le qualità fisiche sono evidenti sin da bambino e si trova spesso a giocare con ragazzi di due o tre anni più grandi di lui. Contini ama far gol, è schierato da centravanti ma, visto il divario d’età, succede spesso che gli rubano il pallone. Non riuscendo ad accettarlo, decide di cambiare ruolo, così inizia fare il portiere, a cambiare prospettiva, a voler difendere la porta piuttosto che attaccarla. Con l’aiuto dei preparatori Ceriello, D’Onofrio e Galliano migliora costantemente fino a impressionare il Napoli nel 2007 in un’amichevole. E’ l’osservatore Antonio Lisetto a segnalarlo a Giuseppe Santoro, all’epoca responsabile del settore giovanile, che lo convoca per uno stage al centro sportivo “Nuova Audax” di Casoria, una delle strutture utilizzate dal Napoli in quel periodo. Il preparatore dei portieri Luciano Tarallo apprezza le sue qualità tecniche e la sua struttura fisica e decide di selezionarlo, così nel 2008 iniziò l’avventura di Contini nel settore giovanile del Napoli. Nikita si mette subito in mostra nelle categorie regionali, come dimostra il premio di miglior portiere vinto al torneo “Niccolò Galli” di Firenze e al “Cairo Montenotte” di Savona ma in un momento centrale del suo percorso rimedia un grave infortunio, dopo uno scontro in allenamento con il compagno di squadra Gennaro Tutino. La rottura del menisco del ginocchio destro e altri problemi fisici lo costringono a saltare l’intera stagione vissuta con i Giovanissimi Nazionali. Dopo un lungo periodo in cui è fermo ai box, è l’allenatore degli Allievi Nazionali Nicola Liguori a rilanciarlo, a dargli fiducia. Contini ringrazia con il lavoro, la serietà e l’applicazione sono i suoi marchi di fabbrica. E’ stato, infatti, spesso definito “un nordico che vive a Napoli”. Il suo talento esplode al torneo “Beppe Viola-Arco di Trento”, il Napoli arriva in finale e a trascinarlo è proprio Contini, soprattutto nella semifinale vinta ai rigori contro l’Atalanta. E’ solo l’Inter in finale a fermare la corsa degli azzurrini, ma di Contini ormai parlano tutti gli addetti ai lavori. Nikita vince il premio miglior portiere e a maggio è convocato anche in Nazionale Under 17 per uno stage.
Nella stagione successiva il Napoli lo aggrega sotto età alla Primavera di Saurini, ma Nikita trova continuità soprattutto negli Allievi Nazionali di Ciro Muro. E’ un anno di transizione, la svolta arriva successivamente. La vetrina è la Youth League, dove Contini sforna delle ottime prestazioni soprattutto in trasferta. La migliore contro il Borussia Dortmund, dove raccoglie i complimenti degli avversari e gli applausi del pubblico del “Montanhydraulik Stadion” di Holzwickede dopo una splendida doppia parata che nega il gol agli avversari. Si aprono presto anche le porte della prima squadra, il primo assaggio è una delusione. E’ l’8 Novembre 2013, Nikita Contini non parte per Palermo, dove gioca la sua Primavera perché visti i problemi alla schiena di Rafael è allertato da Rafa Benitez per la trasferta di Torino contro la Juventus. Il portiere brasiliano recupera in extremis e Contini resta a Napoli, né Palermo né Torino per lui. L’appuntamento è solo rimandato, il 6 Gennaio Niki trova il San Paolo nella calza, va in panchina per la sfida contro la Sampdoria. Poi ancora altre esperienze da mettere nel suo curriculum, tantissimi gli allenamenti con Xavi Valero in cui è migliorato molto soprattutto nell’impostazione della manovra, affinando le capacità tecniche quando è chiamato a giocare con i piedi. C’è una chiamata della prima squadra che ha avuto anche il sapore della beffa, è quella per la partita di ritorno contro lo Swansea in Europa League. Quella convocazione gli ha fatto saltare gli ottavi di finale di Youth League contro il Real Madrid, una gara sognata a lungo. S’ispira a Reina e Handanovic, ma per l’approccio geometrico e sicuro nei movimenti ricorda Christian Abbiati, Contini continua a crescere in Primavera ma Benitez e Xavi Valero lo tengono d’occhio. Il ritiro di Dimaro con Callejon e compagni è stato solo un assaggio, Nikita sogna di scendere in campo al San Paolo. Per il momento c’è la Primavera, ma in futuro chissà, mai porsi limiti.
Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com
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