Segnale che va e viene, un Madrid così sbiadito non lo si vedeva da un po’. Le prestazioni in campo ci sarebbero anche (clasico escluso, encefalogramma piattissimo) ma a preoccupare è il contorno, davvero poco convincente e senza fiducia. Malumori nello spogliatoio, casi/non casi che spuntano, infortunati, guai burocratici e d’immagine. In Liga un terzo posto che scontenta tutti. E nel freddo pomeriggio della Capital ecco arrivare un Getafe (derby nemmeno così sentito) tanto innocuo quanto arrendevole: al Bernabeu non c’è mai stata storia, in campo solo quelli in bianco. Finale, banale: 4-1. Con una BBC finalmente in chiaro: doppio Benzema, uno Bale e un altro Ronaldo. Questi tre insieme non segnavano dal 5 aprile contro il Granada. Bene i tre punti, bene la prestazione, malino ancora il contorno. Il Real tornava a giocare in casa dopo la goleada subita dal Barcellona, dopo la figuraccia in Copa con tanto di esclusione – ratificata ieri dal giudice – annessa e l’aria non era certo leggera: a pochi minuti dal fischio d’inizio, clima di forte tensione. Quando le formazioni sono state annunciate sul mega-schermo, ecco il responso: Benítez fischiatissimo. Il presidente non è stato risparmiato con cori ad hoc: “Florentino, dimisión”. Poi il campo, e per fortuna (del club) che questa volta il Real non ha deluso, grazie anche ad un Getafe versione colabrodo.
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