MILANO – “Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax”. Lo ha detto all’Ansa, l’ad del Milan, Adriano Galliani, spiegando di avere ricevuto “un grave danno alla reputazione”, dalle critiche di Barbara Berlusconi alla sua gestione del club. “Il mio affetto per il presidente Berlusconi è immutato e immutabile”, ha chiarito il dirigente rivelando di avere comunicato l’intenzione di dimettersi da ad del Milan a Bruno Ermolli “la persona deputata a questa vicenda. Non ho voluto disturbare il presidente. Ricambio generazionale? Sono d’accordo ma va fatto con eleganza, non in questo modo”:
FUTURO? DEVE PASSARE UN PO’ DI TEMPO – Dopo avere dato le dimissioni dal Milan, Adriano Galliani lascerà passare “un po’ di tempo”, prima di intraprendere nuove attività. “Per adesso non accetto nulla da nessuno – ha detto all’Ansa, l’ad rossonero –quando si è offesi bisogna avere la forza e l’intelligenza di far passare un pò di tempo: bisogna essere lucidi per prendere decisioni”.
IL MILAN HA IL BILANCIO IN PARITÀ – “Dimettermi prima della partita con l’Ajax sembrerebbe un atto ostile verso la squadra per cui tiferò tutta la vita”, ha aggiunto Galliani. “Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina, ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai”. “Il Milan – ha continuato – ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. L’anno scorso tutte le nostre squadre giovanili sono andate alle Final four”.
MI CHIAMANO GRANDI PRESIDENTI DALL’ESTERO PER CAPIRE – “Mi chiamano grandi presidenti anche dall’estero, e non capiscono cosa stia succedendo”: così Adriano Galliani ha raccontato di aver ricevuto la solidarietà da vari personaggi del mondo del calcio con cui ha trattato nei suoi quasi 28 anni al Milan. “Io sono andato a Madrid quest’estate per prendere Kakà senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quando sono andato nell’agosto 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie che aveva programmato con la sua famiglia”.
Fonte: Corriere dello Sport
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