Dibattito in corso sulla sede della finale di Euro 2020. Alle dichiarazioni del premier italiano Mario Draghi, che preoccupato per la diffusione della variante Delta (ex indiana) del Coronavirus nel Regno Unito ha affermato di volersi “adoperare affinché la finale non si faccia in un paese dove i contagi stanno crescendo rapidamente“, ha replicato il governo britannico che, nella persona del ministro della Salute Matt Hancock, ha invece affermato con forza che l’ultimo atto del campionato europeo si giocherà a Wembley (posizione condivisa dall’Uefa).
Poche ore dopo è arrivata anche la risposta diretta di Downing Street, dove vi è la residenza ufficiale del primo ministro britannico. Il Regno Unito “non vede l’ora” di ospitare “delle fantastiche semifinali e una fantastica finale” degli Europei di calcio nello stadio di Wembley, a Londra, e di “farlo in modo prudente e sicuro”, ha dichiarato un portavoce di Downing Street rispondendo per la prima volta in forma ufficiale a nome del primo ministro Boris Johnson ai dubbi sollevati ieri al riguardo dal presidente del Consiglio italiano.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Draghi ci sono la cancelliera tedesca Angela Merkel, che intima all’Uefa di procedere “responsabilmente” e Peter Liese, principale legislatore dell’Unione Europea in materia di salute e membro del Partito popolare europeo (Ppe). Anche quest’ultimo, come il presidente del Consiglio italiano, concorda col fatto che la finale del torneo non dovrebbe essere giocata a Londra a causa di problemi di sicurezza per la diffusione più rapida del Coronavirus in Gran Bretagna. “La nostra salute è prioritaria. La diffusione della variante Delta rende impossibile per 40.000 spettatori vedere la partita finale nello stadio di Londra“, ha detto Liese. La Gran Bretagna sta assistendo a un picco di casi a causa della diffusione della variante Delta più contagiosa, che è stata identificata per la prima volta in India.
Il legislatore, medico di professione che si occupa di questioni sanitarie per conto del Ppe, ha inviato una lettera martedì al presidente Uefa Aleksander Ceferin, esortandolo a scegliere un’altra sede per la finale sulla base di criteri di sanità pubblica.
“I luoghi alternativi non dovrebbero essere scelti dalla Uefa in base a dove è consentito il maggior numero di spettatori, ma in base a quale stadio o città ha il miglior concetto di igiene e dove la protezione della salute è garantita al meglio”, ha affermato Liese, che è membro dello stesso partito della cancelliera tedesca Angela Merkel. Liese ha anche invitato Ceferin a non considerare Budapest come sede alternativa, perché è l’unica capitale europea che ospita il torneo che ha consentito la piena capienza al suo stadio.
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