E’ tempo di cambiamenti, è tempo che la Fifa abbia un nuovo presidente. Domani si svolgeranno le elezioni che sveleranno il volto del nuovo numero uno del calcio internazionale. Dopo quasi vent’anni finisce l’era Blatter, si conclude in maniera amara con una squalifica di 8 anni, poi ridotta a 6, che macchia la carriera del ‘colonnello svizzero’, salito al potere nel lontano 1998 al posto di Joao Havelange. Lo scorso maggio Blatter era riuscito a strappare il quinto mandato consecutivo, dovendo poi rassegnare le dimissioni a causa dell’indagine dell’Fbi, che comportò l’arresto di diversi pezzi grossi della Fifa a ridosso del voto. Via, dunque, alle nuove elezioni che designeranno il nono presidente in 112 anni di storia della Fifa.
Saranno chiamate a votare tutte le Federazioni iscritte tranne due, Kuwait e Indonesia saranno assenti perchè sospese, quindi voteranno, con scrutinio segreto, in 207 al posto di 209. Per essere eletti al primo turno, è richiesta la maggioranza dei 2/3 dei voti, mentre al secondo turno servirà il 50% più uno con la particolarità che verranno eliminati i candidati con meno preferenze ricevute. I voti sono distribuiti cosi’: 54 per l’Africa, 53 per l’Europa, 46 per l’Asia, 35 per l’America Centro-Nord, 11 per l’Oceania e 10 per il Sudamerica. Cinque i candidati: lo sceiccoSalman del Bahrain, attuale presidente della Confederazione asiatica; Gianni Infantino, segretario generale della Uefa; il principe Ali’ di Giordania, già battuto da Blatter nelle elezioni di maggio; l’ex vicesegretario generale della Fifa Jerome Champagne; e Tokyo Sexwale, imprenditore e politico sudafricano ed ex attivista contro l’apartheid.
Non ci sarà Michel Platini, a causa della squalifica ricevuta in seguito allo scandalo dei due milioni di franchi svizzeri ricevuti da Blatter, quindi il ruolo di favoriti lo assumono di diritto Salman e Infantino che si sfideranno fino all’ultimo voto per conquistare la poltrona più importante del calcio mondiale. Il Congresso di Zurigo avrà anche il compito di approvare il pacchetto di riforme già accolto a dicembre dell’Esecutivo, fra cui il limite di tre mandati da quattro anni per il presidente della Fifa, così come di tutti i membri del Consiglio, che andrà a prendere il posto dell’Esecutivo e sarà responsabile della direzione strategica dell’organismo.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
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