Ormai l’A1 è ad un passo, basta un punto alle ragazze di Marino per raggiungere l’obiettivo promozione. La tenuta della concentrazione è, però, una delle qualità su cui lavora di più il tecnico della Carpisa Yamamay Napoli. Concetti ribaditi anche dalle sue giocatrici; di questo e di tanto altro abbiamo discusso per la rubrica “La Telefonata” in esclusiva con il portiere Radu:
Al di fuori del contesto tecnico, vorresti raccontare ai lettori di Iamnaples.it chi è Sabina Radu?
“Sono una ragazza molto attiva ed impegnata, nel corso della mattinata aiuto mia madre nei servizi domestici, faccio insieme a lei lo shopping e dopo aver svolto l’allenamento con le mie compagne di squadra ogni tanto lavoro in un locale di videogiochi a Salerno”.
Nella Carpisa Yamamay svolgi il ruolo di portiere, c’è un modello a cui ti sei ispirata maggiormente?
“Sin da piccolina ammiravo Buffon, fin dai tempi in cui militava nel Parma, era uno dei miei idoli e credo di non sbagliarmi se dicessi che è un modello che tutti del mio ruolo prendono come esempio”.
Nella squadra allenata da mister Marino ci sono in organico le tue compagne di reparto: Katie Loumis e Tiziana Mariano, cosa ammiri in loro?
“Entrambe hanno molta esperienza, sono brave dal punto di vista tecnico e ogni giorno vederle in allenamento è positivo per poter crescere e migliorarmi per i prossimi anni”.
Tu sei nata in Romania, noti delle differenze tra il nostro calcio e quello dell’est?
“Ti dico la pura verità: dal punto di vista femminile non ti so spiegare le varie differenze, in ambito maschile, ad esempio il calcio rumeno è meno qualitativo rispetto al nostro. Ho visto molte partite e credo che non è facile per loro competere con il campionato italiano”.
Prima di indossare la maglia del Napoli Carpisa Yamamay hai giocato in altre squadre?
“Per cinque anni ho giocato nella Salernitana, poi per un anno ho militato nel Pontecagnano in serie B, successivamente sono stata nel Venteus Treccase in serie B e, negli ultimi due anni prima dell’esperienza partenopea, sono tornata a giocare nel Pontecagnano in serie C”.
Parlando del tuo attuale club, avete un buon vantaggio contro la Res Roma, cosa dovete evitare di fare per non dissipare le undici lunghezze contro la compagine capitolina?
“Sicuramente per le prossime quattro partite non dovremo calare la concentrazione e giocare i prossimi match come se fossero delle finali, per raggiungere quanto prima possibile la promozione in serie A1, per poi dedicarci alla semifinale di Coppa Italia contro la Torres”.
I risultati della Carpisa Yamamay stanno mettendo in gran risalto il calcio femminile, qual è a tuo avviso il prossimo gradino da salire per avere ancora più visibilità?
“Credo che ci vorrebbe un forte sostegno da parte della Federazione, ma soprattutto dai club del calcio maschile, perché se ci dovessero essere questi due aiuti, il nostro movimento farebbe un enorme salto di qualità”.
Terminata l’esperienza del calcio giocato, quale sarà il tuo futuro?
“Dopo che avrò smesso di giocare mi piacerebbe allenare, principalmente in una scuola calcio. Per me sarebbe molto bello perché sarei a contatto con i ragazzi/e che sono la parte importante di questo sport”
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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