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ESCLUSIVA- Peppe Cozzolino: “Cuore e passione: ecco cosa incarna il calcio femminile”

Per la rubrica “La Telefonata” Iamnaples.it intervista il collega del sito Mondo Sportivo Peppe Cozzolino sul calcio femminile, sulla stagione del Napoli Carpisa Yamamay e sui progetti futuri del club azzurro.

Peppe, una stagione da incorniciare quella della Carpisa Yamamay che, oltre a dominare il campionato, ha anche sfiorato la vittoria della Coppa

“La squadra azzurra ha fatto qualcosa di straordinario, in serie A2 ha ottenuto 19 vittorie ed un pareggio, mentre in Coppa Italia ha stravolto i pronostici che la davano per sfavorita. Ha eliminato in successione il Real Marsico e il Bari, la Lazio ai quarti, ha disputato un match incredibile contro la Torres rimontando due gol di svantaggio e vincendo ai calci di rigore. A mio avvisso quella è stata la gara più bella della stagione. Peccato per la mancata impresa ad Ostia. Queste ragazze non possono che essere elogiate”.

Da quanto tempo segui il calcio femminile?

“Sono un appassionato del calcio in generale e, negli ultimi anni, mi sono avvicinato molto al calcio in rosa, credendo ciecamente al progetto della Carpisa. A mio avviso il calcio femminile è una splendida realtà. In massima serie ci sono squadre come Torres, Tavagnacco, Bardolino Verona che, nonostante le loro gesta non siano acclamate dalla stampa, riescono ad ottenere ottimi risultati. Il Napoli Carpisa Yamamay ha dimostrato di essere una meravigliosa squadra,  che può far innamorare una città intera con le sue prestazioni sul terreno di gioco e secondo me è già pronta per la seria  A1. Lo scorso anno sfiorò la massima e in campionato non perde dall’ottobre 2010  quando fu sconfitta in casa  per 2-1 dal Vicenza. Da allora è stato un ruolino di marcia davvero trionfale”.

Tu che segui da molto tempo la serie A1, cosa deve fare la squadra di mister Marino per giocarsela ad armi pari  in una categoria completamente diversa da quella della serie A2?

“La serie A1 è decisamente un’altra realtà , le squadra della categoria superiore giocano un calcio più fisico e il fattore più importante sarà quello di acquisire la giusta esperienza. Il Napoli ha già un ottimo organico: il centravanti azzurro Valeria Pirone  è nella nazionale allenata da Antonio Cabrini ed è la bandiera dell’undici di Marino. Nella rosa azzurra ci sono elementi di spicco come Elisa Lecce, Roberta Filippozzi e anche giocatrici convocate nell’under 17, visto che il club del presidente Carlino cura molto bene il settore giovanile. Ritornando al discorso iniziale, credo che possano bastare tre o al massimo quattro acquisti mirati per condurre una stagione tranquilla. Il prossimo campionato sarà composto da sedici squadre, retrocederanno solo due compagini e perciò sono fiducioso per la squadra partenopea. Quello che nessuno chiederà a queste ragazze è puntare subito allo scudetto o qualificarsi per la Champions, perché sarebbero due ardue imprese, ma possono comunque giocarsela in ogni gara per ottenere la salvezza”.

Gli ottimi risultati della Carpisa stanno dando al calcio femminile il giusto risultato a livello mediatico. Qual è il prossimo gradino che il calcio in rosa deve fare  per  avere la giusta considerazione?

“Il calcio femminile in Italia è considerato da molti un semplice hobby e non come uno sport vero e proprio.  Ci sono molti pregiudizi sulle calciatrici e non sono a conoscenza di quanto di buono fatto dalla Nazionale di Cabrini. La maggior parte delle ragazze lavorano, oppure vanno a scuola o all’università e questo porta ad aspetti positivi e negativi. Nel primo caso non ci sono grosse pressioni mediatiche e possono considerare il calcio come un divertimento, rendendo questo sport pulito sotto tutti gli aspetti. Per quanto riguarda il lato negativo, il calcio femminile non gode dell’attenzione che meriterebbe. Alcune partite della Serie A Femminile sono più avvincenti del massimo campionato di calcio maschile italiano. Le squadre non fanno calcoli e scendono in campo per puntare sempre alla vittoria. Il Napoli Carpisa Yamamay insegna..

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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