La Lazio, prossimo avversario delle tartarughine, è stata ripescata dopo la retrocessione dello scorso anno per la mancata conferma d’iscrizione del Venezia e con due punti di penalizzazione. Nonostante i tempi ristretti, il Cortani ha allestito una buona squadra, composta da atlete di indubbia esperienza e capacità come Fazio tra i pali, Cassanelli in difesa e Lanzieri che, a seconda delle necessità, viene impiegata come esterno basso o a centrocampo. A rinforzare le aquilotte sono arrivate ragazze di ottime speranze come Topazio e Marchese che si sono aggiunte a Giura, Pecchia e Pezzotti. La Lazio occupa il 14° posto della classifica con due vittorie ottenute, a Torino e in casa contro il Pordenone, due pareggi, con Fiammamonza e Perugia, e nove sconfitte. Sono 15 le reti realizzate, 41 subite. La squadra laziale, gemellata da un paio d’anni con la tifoseria azzurra, ha integrato in squadra due ottime attaccanti come Cianci e Coletta provenienti dall’Orlandia che fanno della formazione diretta da mister Annamaria Mega una squadra più compatta e insidiosa. La Redazione di IamNaples.it intervista il mister azzurro Geppino Marino sulla gara contro le laziali e sul momento della sua squadra nel campionato di serie A.
I nuovi arrivi di Yamamoto e di Privitera cosa porteranno dal punto di vista tattico alla tua squadra?
“I loro innesti possono dare più alternative alla rosa, ma soprattutto più gioco nella manovra offensiva. Avevo bisogno di calciatrici che mi potessero dare più imprevidibilità anche nel modulo tattico. Ci daranno una grande mano nel corso della stagione”.
In questi mesi hai notato un avvicinamento da parte della gente alla tua squadra oppure no?
“Sicuramente c’è stato un avvicinamento al nostro mondo, la riprova è che di sabato in sabato aumentano sempre di più gli spettatori al ‘Collana’. Logicamente vorremmo che questo sport nel futuro riesca ad avere sempre più visibilità e dovremo continuare su questa strada per poterci riuscire e parlarne in maniera costante, perché i margini di crescita ci sono”.
Nel tuo centrocampo sta crescendo molto Lara Barbieri. Riesce a dare imprevedibilità alla manovra, lo condividi questo ragionamento?
“Già lo scorso anno, quando eravamo in serie A2, volevo Lara perché ha delle qualità difficilmente riscontrabili nel suo ruolo, ha un buon temperamento, è molto dinamica sul piano muscolare, anche se nella nostra mediana sono tutte importanti. La squadra deve continuare a lavorare come fa lei e poi applicare il lavoro durante le partite di campionato”.
Ad inizio anno per una serie di motivi l’attacco non riusciva a sbloccarsi. Adesso le cose vanno decisamente meglio. La consideri un’altra rivincita nei confronti della critica?
“Secondo me abbiamo pagato lo scotto del cambio di categoria e questo ha influenzato tutto il gioco. Quando accade tutto ciò chi ne risente maggiormente è il reparto offensivo. Adesso che abbiamo raggiunto una forma ottimale la squadra si è affiatata, senza dimenticare che abbiamo cambiato 9-10 elementi dello scorso anno. Adesso le cose girano a nostro favore e i risultati si stanno cominciando a vedere. Gli attaccanti ne hanno trovato giovamento. Ora guai ad abbassare la guardia, la strada è ancora lunga e fermarci sarebbe un grosso errore”.
Come vedi l’Italia allenata da Cabrini per i prossimi Europei che si svolgeranno in Svezia?
“Essendo italiano mi auguro di avere una Nazionale sempre competitiva. Se dovessi dare un consiglio a Cabrini sarebbe quello di vedere qualche partita della mia squadra, per tenere in considerazione gli elementi della Carpisa. Nella mia rosa ci sono calciatrici con le caratteristiche necessarie per il gioco della sua nazionale. Il mio augurio è che l’Italia possa vincere l’Europeo, sarebbe un grande successo anche in termini di visibilità”.
Domani alle ore 13 ci sarà il match contro la Lazio. Com’è cambiata la compagine capitolina dal primo confronto in Coppa Italia?
“Secondo me deve essere la Lazio a preoccuparsi di noi, perché in quella partita giocammo bene, ed eravamo agli inizi, quindi si dovranno aspettare una Carpisa ancora più forte ed affiatata al tempo stesso. Noi siamo cresciuti con il passare dei mesi, la condizione psico-fisica è confortante e perciò dovranno essere loro a temerci”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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