Sugli spalti del “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni abbiamo intervistato Filippo Fusco, agente Fifa ed intermediario di calcio internazionale nonchè ex dirigente del Calcio Napoli. Il momento del settore giovanile del Napoli ed una valutazione sull’Under 19 i temi trattati:
“Molti elementi dell’organico dell’Under 19 sono noti agli addetti ai lavori, qualcuno gioca anche in prima squadra come il difensore Romagnoli che ha compiuto il ritiro con la Roma di Zeman. Sono molto contento di vedere alcuni ragazzi del Napoli che sono in pianta stabile nell’Under 19, come Insigne, Allegra e Nicolao. Questi ragazzi rappresentano una certezza per il Napoli e per la Nazionale. Il settore giovanile azzurro ha un’enorme tradizione, non solo con De Laurentiis ma anche con le altre gestioni i risultati erano più che positivi. Lorenzo Insigne può fare da traino per gli altri ragazzi, la cosa più importante è avere pazienza e dar tempo a tutti loro di crescere. L’unico rammarico per il Napoli è che non hanno ancora un centro sportivo per far maturare la “scugnizzeria”; sarebbe un passo fondamentale per rendere il club partenopeo ancora più forte e competitivo, perché vagabondare nella provincia da un campo all’altro non è gratificante per una società come il Napoli. Se dobbiamo indicare il “padre calcistico” di questi ragazzi, facciamo sicuramente il nome di Giuseppe Santoro, una persona che ha dato tutto per il settore giovanile e nonostante sia in prima squadra, continua ad osservare il vivaio in maniera costante. Nell’anno della rinascita è stato fondamentale, inserendo altre persone di spessore come: Mantovani, Micheli e il ds Bigon, molto validi nello scouting. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Come in tutte le cose ci vuole il tempo e la pazienza necessaria affinchè un settore giovanile possa ottenere dei risultati. Oltre alla leva ’94, non bisogna dimenticare i tanti ’96 che hanno esordito in Primavera. Quindi, al di là del risultato, che in questo sport conta, interessa far arrivare quanti più elementi validi in prima squadra”.
Dal nostro inviato al “Simonetta Lamberti” Alessandro Sacco
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