“Il portiere soffre la solitudine dei numeri primi”, così l’istruttore dei portieri della Damiano Promotion, realtà giovanile guidata da Carmine Tascone, analizza ai nostri microfoni il divario mediatico rispetto ad altri ruoli nel calcio. Un’interessante chiacchierata tenuta al Complesso Sportivo “Kennedy” sulla formazione dei giovani che crescono tra i pali, sognando di calcare palcoscenici sempre più importanti.
Ci racconti brevemente in cosa consiste la professione d’istruttore dei portieri?
“C’è una differenza tra il settore agonistico e quello di base. Quando lavoriamo con un portierino nel settore di base ci relazionamo ovviamente con dei ragazzini, la seduta di allenamento è concentrata sulle capacità coordinative. Mentre quando si ha a che fare con il settore agonistico ci basiamo sulla corsa, sulla forza e infine sulla resistenza dei nostri portieri”.
Come sei diventato istruttore di portieri?
“Sono un laureando in Scienze motorie presso l’Università “Parthenope” di Napoli. Dal punto di vista calcistico ho intrapreso il ruolo di portiere da giovane ho giocato nel Neapolis Mugnano, retrocessa in questa stagione dalla Seconda Divisione della Lega Pro alla Serie D, e con il tempo mi sono appassionato alla preparazione dell’estremo difensore, un ruolo così raro”.
Noti delle differenze nell’allenare un estremo difensore e uno di un altro ruolo?
“E’ una differenza sostanziale. Il portiere è un ruolo individuale in un contesto collettivo, quando lo alleniamo non c’è solo la componente fisica ma anche quella psicologica che è quella più importante”.
Ci racconteresti di questo stage che si svolgerà a fine mese al Centro Sportivo “Audax” di Casoria?
“Lo stage inizierà il 25 giugno e finirà il 13 luglio. Saranno tre settimane di preparazione fisica e tecnica sotto la guida di mister Giacomo Zunico, ex portiere di serie A e B con le maglie di Catanzaro, Parma, Cosenza e Brescia. L’obiettivo principale è quello di migliorare le capacità tecniche, psicologiche e atletiche dell’estremo difensore con allenamenti specifici”.
Come procedono i rapporti tra la Damiano Promotion ed il Calcio Napoli?
“Posso dire che la Damiano Promotion collabora con il club azzurro, infatti, l’anno scorso ci sono stati tanti ragazzi ceduti, tra cui il piccolo Tascone, calciatore classe ’97 che ha collezionato delle presenze nei Giovanissimi Nazionali e nella Berretti”.
Che ci puoi dire in maniera approfondita della Damiano Promotion?
“L’esperienza della Damiano Promotion ha prodotto un know-how che parla da solo. E’ una società che è nata nel 1990 sotto la guida di Carmine Tascone, noto talent-scout famoso in tutta la Campania e ogni anno da questo club escono fuori tanti ragazzini. E’ definita, infatti, la “piccola scugnizzeria napoletana” e nello scorso anno sono stati ceduti ben 57 calciatori”.
Tra i ragazzi da te seguiti ci puoi segnalare qualche giovane promessa per il futuro?
“Ci sono estremi difensori molto bravi, che hanno ampi margini di miglioramento e noi cerchiamo di fare del nostro meglio. Spetta a loro poi compiere il salto di qualità decisivo, posso dire che ce ne sono e non sono pochi. I nomi preferisco non farli visto che siamo in periodo di calciomercato”.
Che differenza c’è tra l’istruttore ed il preparatore di portieri?
“L’istruttore lavora nella scuola calcio ed allena ragazzini in un settore giovanile di base, dai classe 2002 fino ai ’98/’97 anche se questi ultimi non li alleniamo in questa stagione. Invece il preparatore lavora nel settore agonistico nelle categorie giovanili più vicine al salto in prima squadra: Allievi, Juniores e in alcuni casi anche la Berretti. L’allenamento si svolge in questo modo: i ragazzini arrivano al campo, cominciano il riscaldamento e poi iniziano l’allenamento di base. Si effettuano esercizi con il pallone dove devono cercare di non perderlo mai, si prosegue poi con il contatto con la sfera per poi seguire la coordinazione e la tecnica, aspetto fondamentale per questo ruolo. Se il ragazzo riesce ad avere un’ottima coordinazione, superato lo step della tecnica, ci si può concentrare sulla forza e la velocità ed infine la resistenza”.
La considerazione finale la dedichiamo al ruolo del portiere, a livello mediatico sempre il meno considerato
“Dico sempre che è la classica “solitudine dei numeri primi”. Siamo sottovalutati, mentre a mio avviso il portiere è un ruolo determinante, rappresenta colui che esprime le principali indicazioni in campo ai compagni di squadra, è una guida sul terreno di gioco”.
A cura di Alessandro Sacco
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