Amedeo Salerno, presidente del Coni provinciale di Napoli, è intervenuto ai nostri microfoni durante la manifestazione “L’Arcobaleno dello Sport”. Ecco quali sono state le sue risposte ai nostri quesiti:
Cosa pensa della manifestazione l’ “Arcobaleno dello Sport”?
“Cerchiamo di badare sia alla promozione che all’eccellenza. Venerdì scorso a Posillipo abbiamo presentato un libro sulle Olimpiadi con 50 o 60 olimpionici ed oggi siamo qui con 1700 ragazzi che insieme e festosamente si avvicinano allo sport in amicizia, cordialità e spirito di festa”.
I ragazzi sono il futuro, ultimamente a Napoli c’è molta attenzione al filone ragazzi-sport. Quanto crede che siano importanti le strutture a Napoli per avvicinare i giovani allo sport?
“Sono indispensabili, ma non serve solo il Collana, ne serve uno per ognuna delle dieci municipalità. Noi ne abbiamo uno ed è anche mal ridotto, purtroppo senza impianti non si va avanti. E’ come avere una grande famiglia senza casa e non essendoci impianti non ci può essere sport, anche se a Napoli c’è tanta voglia di fare sport”.
Il sindaco in un’ intervista concessa ad IamNaples.it (clicca qui per leggere l’esclusiva del 25 maggio) ha detto che il Collana l’anno prossimo potrebbe essere funzionante e potrebbe essere concesso alla Carpisa Yamamay Napoli. Secondo lei è possibile?
“L’ha detto anche a me, ma sono un po’ perplesso sulla possibilità di realizzare in un anno una ristrutturazione di questo impianto che andrebbe ricostuito da zero, assieme alla palestra. Non so poi fino a che punto si troveranno dei privati disposti ad investire cifre così notevoli. Sono molto scettico”.
E invece per quanto riguarda lo stadio nuovo del Napoli? Il progetto più accreditato è per ora quello di Ponticelli e partirà la gara a breve.
“A mio avviso è più probabile che si faccia lo stadio a Ponticelli che si rifaccia il Collana. Lo stadio a Ponticelli muove cifre enormi e grandi interessi intorno ai quali gli industriali si muoveranno ed investiranno per ottenere ritorni se costruito bene e gestito altrettanto bene, a differenza del Collana che non garantisce un rientro economico. I soldi attirano soldi”.
Quanto può essere importante il Vomero in questa rinascita sportiva napoletana?
“E’ certamente molto importante, ma bisogna tenere presente che i ragazzi al giorno d’oggi hanno tante opportunità di divertimento al di fuori dello sport, che sta diventando più una possibilità d’emergere per i ragazzi con difficoltà economiche e che vivono in quartieri meno agiati. Al Vomero invece vive gente indubbiamente con meno problemi economici ed i genitori più che badare a tenere in forma i loro figli e a fargli fare sport agonistico, pensano a comprare a loro la macchina o il motorino. Sono cambiati i valori e da un lato è preoccupante, mentre dall’altro è sicuramente una fortuna per i ragazzi che hanno tante opportunità di svago”.
Intervista a cura di Dario Gambardella.
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