Di talenti in carriera Delio Rossi, tra Lazio, Fiorentina e Palermo, ne ha allenati tanti. Uno su tutti lo associa a Lorenzo Insigne, il rosanero Fabrizio Miccoli.
Le è piaciuto l’esordio di Insigne in Nazionale?
«Ha fatto vedere buone cose nel ruolo dove si esprime meglio e che conosce alla perfezione per averlo ricoperto a Pescara con Zeman, l’esterno sinistro del tridente d’attacco. La sua grande capacità sta soprattutto nel saltare l’uomo, il diretto avversario ed è quello che serviva all’Italia contro Malta».
Lo ritiene il giovane più interessante del calcio italiano?
«Uno dei più interessanti con Destro, Verratti e Ogbonna e non a caso fanno già parte del gruppo di Prandelli. Ma ora non dovrà guardare troppo avanti, bisogna ragionare per step, la prima cosa è fare bene con la sua squadra di club, il Napoli. Ora c’è la sfida con il Parma e dovrà impegnarsi al massimo per convincere Mazzarri».
Insigne, un ragazzo napoletano protagonista con il Napoli…
«Insigne è uno spot per tutti i giovani di Napoli, anzi per tutti i giovani del sud, la faccia bella e pulita della città. A Napoli ci sono delle eccellenze, Insigne lo è nel calcio, sbagliato parlare solo di camorra, spazzatura, scippi. Se un giovane è bravo, caparbio, può arrivare dove desidera, Insigne ne è l’esempio: è cresciuto nel settore giovanile del Napoli, poi ha giocato da altre parti, ora è tornato a Napoli in prima squadra e ha fatto l’esordio in Nazionale».
La Nazionale, i mondiali in Brasile del 2014 possono essere il suo prossimo obiettivo?
«Ripeto, per me è un errore guardare troppo avanti. Ora deve pensare a fare bene con il Napoli, così arriveranno per lui altre convocazioni in Nazionale, sicuramente è uno dei giovani sui quali Prandelli sta concentrando la sua attenzione. Deve crescere, migliorare, questo è il suo primo campionato di A, deve restare soprattutto tranquillo. Poi se proseguirà così i Mondiali potranno arrivare».
Un altro piccoletto terribile del Napoli arrivò ai Mondiali, Zola: vede somiglianze tra i due?
«Il raggio di azione di Zola era più ampio, i ruoli sono un po’ diversi, anche se per qualche caratteristica si avvicinano. Non mi piace molto fare paragoni con il passato, Insigne deve guardare a se stesso».
Vedere tanti giovani nell’Italia è un segnale importante per tutto il movimento?
«Sicuramente sì. Quest’anno in serie A i giovani stanno avendo più spazio perchè sono andati via diversi calciatori importanti. Adesso le possibilità per loro di mettersi in luce sono maggiori e questo è importante, sono tanti i giovani sui bravi sui quali poter lavorare, Insigne è tra i migliori».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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