Davis Cup, lo show è finito. Se ne è parlato tanto in città e dopo lo spettacolo offerto dalla tre giorni sul lungomare cerchiamo di tirare un po’ le somme di quella che è stata una manifestazione dal risultato tutto sommato positivo. Ci siamo divertiti a vedere Seppi asfaltare Hormazabal, ad insultare quell’arrogante di Capdeville che ha fatto di tutto per portare al giorno successivo la sfida con Fognini (ha perso ugualmente e ben gli sta), abbiamo sofferto con Seppi e Bracciali che hanno perso uno sciagurato doppio e tirato un sospiro di sollievo quando lo stesso tennista altoatesino ha chiuso la pratica con il punto del 3-1 che ha decretato la permanenza nel World Group. Mercoledì ci sarà il sorteggio per la sfida di febbraio e speriamo che la fortuna ci assista e non ci consegni corazzate come Serbia o Spagna. Con l’aiuto della dea bendata possiamo arrivare ai quarti o addirittura alle semifinali.
Lasciamo da parte adesso il lato sportivo e veniamo adesso a quello che ha portato questa bella manifestazione in termine di ritorni di immagine per la nostra città. Il sindaco De Magistris e l’assessore Tommasielli da quando sono in carica dal maggio 2011 tante cose buone le hanno fatte. La promessa di uno stadio nuovo, l’America’s Cup, il sostegno pratico a tutte le compagini cittadine di qualsiasi sport, dal calcio Napoli, al basket, passando per il calcio femminile, sono tutte iniziative belle ed importanti. Per non parlare poi della restituzione dello stadio Collana alla Carpisa Yamamay Napoli: da anni un impianto storico come quello vomerese non accoglieva una squadra di calcio. La Davis rientra in questo discorso, il merito principale della giunta De Magistris è aver costruito una splendida Arena del Tennis, un impianto spettacolare da 4000 posti, in un luogo incantevole come quello della Rotonda Diaz in pochissimi giorni. Il sindaco “arancione” e i suoi collaboratori hanno ben capito che Napoli “è una carta sporca”, come dice il grande Pino Daniele e stanno cercando di ripulirla: l’iniziativa del “Lungomare Liberato” è davvero interessante, senza automobili e al riparo dello smog è stato creato un luogo ricettivo e ricreativo, dove si può andare in tranquillità e serenità, in bicicletta o a piedi e stare sicuri, lontani da scippi e malviventi. Insomma la giunta ha cominciato dal salotto di Napoli, ripulendolo e riconsegnandolo al pubblico, checchè ne dicano i “sapientoni” che criticano a priori queste scelte nelle numerosissime chiacchiere da bar che si sentono qua e là. Speriamo adesso, che una volta messo a posto il “salotto”, si concentrino anche su tutto il resto della città, che ha bisogno di ancora tanto lavoro.
Veniamo adesso al lato strettamente organizzativo di questa Coppa Davis, che un po’ di amaro in bocca ce lo ha lasciato eccome. Non si capisce davvero la scelta di non concedere accrediti alla stampa locale. Molti organi di comunicazione ed altre testate online, così come la nostra, sono state lasciate fuori. Noi di IamNaples.it ci siamo andati lo stesso, pagando regolarmente il biglietto d’ingresso e raccontandovi le emozioni di questa splendida manifestazione attraverso una ricca photogallery delle prime due giornate (clicca qui per vederla). Personalmente il terzo giorno ho abdicato, le mie tasche ne avrebbero risentito eccessivamente e quindi ho dovuto guardare il match decisivo su Super Tennis, unica televisione che trasmetteva l’evento. Ma a questo punto mi è sorto un quesito, spontaneo: PERCHE’? Perchè lasciare fuori la stampa locale e concedere la grazia di assistere ai match solo a chi si occupa stabilmente di tennis? La nostra redazione sicuramente si occupa principalmente di calcio, ma è attenta a tutti gli sport e a tutti gli eventi napoletani e campani. Basti pensare alla cura e all’attenzione che dedichiamo alla Carpisa Yamamay Napoli di calcio femminile, al Napoli Basketball, alle giovanili e a tutte le manifestazioni napoletane, dal Giro d’Italia femminile all’America’s Cup. IamNaples è sempre presente e così avremmo voluto fare anche con la Davis. Lo abbiamo fatto ma a metà, perchè alcuni signori miopi della Federazione Italiana di Tennis hanno deciso di non concederci l’accredito. Si dice tanto che il tennis sia uno sport secondario. E ci credo, se non permettete di diffonderlo chi mai lo seguirà!? Peccato davvero perchè in Italia abbiamo un’ottima tradizione tennistica che, però, se non viene adeguatamente coltivata si perde.
Esenti da colpe non possono non essere l’amministrazione comunale ed il Tennis Club Napoli. L’Assessore allo Sport di Napoli Pina Tommasielli si è molto lamentata per questo problema, ha detto che contatterà la FederTennis e protesterà per i mancati accrediti. Ma si sa, prevenire è meglio che curare e così non è stato. Magari con un po’ più di attenzione questo problema non sarebbe sorto proprio. Stesso discorso fa fatto per il Tcn, il circolo di Viale Dohrn, vero organizzatore e promotore dell’evento. Vi racconto la mia esperienza: il direttore responsabile Ciro Troise ha chiesto l’accredito il giorno 3 settembre tramite e-mail. Risultato? Nessuna risposta. E allora venerdì 16, prima dell’inizio del secondo match, quello spettacolare tra Fognini e Capdeville decido di andare al circolo per capire se questo benedetto accredito sia stato accettato o no e la risposta che mi viene data è vaga, nessuno sapeva nulla, solo che la Federazione avrebbe dovuto mandare gli accrediti. Adesso, caro Tennis Club Napoli, hai fatto un’ottima figura con l’organizzazione di questo evento, ma anche in questo caso, un po’ più di attenzione, no? Solite storie napoletane, manca sempre quel qualcosina, quel fattore X che permetta di organizzare qualcosa di davvero eccezionale. Peccato…
A cura di Dario Gambardella
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