L’Italia è indietro, la ricerca dice questo. All’estero sono molto più avanti di noi, i calciatori generalmente sono tutti sui social, interagiscono con i tifosi e sono più… appetibili. Soprattutto per le aziende. La morale, se vogliamo metterla così, di questa analisi è che i nostri azzurri, i ventitrè convocati da Prandelli al Mondiale, frequentano poco il web, Twitter, Facebook, Instagram e tutto quello che la comunicazione 2.0 oggi offre, dunque non riescono a “vendersi” come potrebbero. « Molte aziende sono quasi arrabbiate – dice Alessandro Donato, responsabile dei servizi Sport e Intrattenimento di Blogmeter – Ci sono calciatori che se fossero online verrebbero richiesti di più, il calcio è un veicolo utilissimo per chi sponsorizza o investe ».
Andiamo con ordine. Blogmeter, azienda che si occupa di social media intelligence e che ha messo su l’Osservatorio Social Celebrities, una specie di istituto che sorveglia i comportamenti e i gusti dei personaggi pubblici, ha lavorato su una indagine legata al comportamento degli azzurri. In particolare Blogmeter si è occupata degli strumenti utilizzati per aumentare la popolarità, per rinforzare la reputazione, per posizionare la propria immagine sul mercato e per coinvolgere i fan. Durante il periodo 10 maggio-3 giugno 2014, Blogmeter ha rilevato sui social media italiani oltre 815 mila messaggi sulla Nazionale italiana e analizzato oltre 1,7 milioni di interazioni. L’obiettivo dell’analisi è stata valutare il posizionamento online degli azzurri convocati da Prandelli e volati appunto in Brasile.
Risultati. Dall’analisi emerge che il mondo del calcio italiano appare ancora in ritardo, almeno a valutare le strategie di comunicazione online adottate dai 23 convocati. « All’estero sono molto più avanti dell’Italia – aggiunge ancora Donato – lo stesso Balotelli che è il più popolare, ha solo da poco riaperto il suo profilo Facebook. Ci sono azzurri che avrebbero un potenziale unico e che non sfruttano. Per esempio Perin è un ragazzo ben visto, Aquilani invece è stato criticato però perché i nostri dati sono relativi al periodo in cui sono state fatte le scelte di Prandelli e alcuni tifosi avrebbero previsto un altro giocatore al posto suo in Brasile. Lo ripeto: in Italia si dovrebbero utilizzare di più i social» . Aggiungiamo. Degli azzurri volati in Brasile, oltre un terzo (ben 8) non possiede profili ufficiali su Facebook, Twitter, Google+, Instagram e Youtube e solo 12 possiedono sia una pagina Facebook che un profilo Twitter ufficiali. Chiellini, Buffon e Abate sono gli unici ad avere anche un canale YouTube ed un profilo su Google+ e Instagram. Twitter è il canale più diffuso: infatti hanno un profilo ufficiale 15 su 23, seguito da Facebook con 12 su 23.
Social. Qui si parla di efficacia, che vuol dire tante cose. Un mondo senza confini, può essere ovunque e qualsiasi cosa: dalla foto scatta e inviata, al messaggino, ai 140 caratteri, al video. Pensateci non ci sono limiti. Ebbene tra i convocati per il Mondiale, Marchisio e Buffon sono i calciatori che riescono a coinvolgere in misura maggiore la “fanbase” su Facebook e Twitter, ovvero che presentano l’engagement più alto, il coinvolgimento: per esempio scattano e postano una foto e piovono i mi piace o i retweet. Buffon gode di una considerazione molto buona presso gli internauti: il “sentiment” che lo accompagna è complessivamente positivo (per il 69% dei messaggi che lo riguardano) dimostrando che le vicende personali non hanno intaccato la sua reputazione. In generale il blocco Juve è quello che funziona di più, grazie anche al lavoro del club.
Balotelli risulta il più efficace per capacità di reach (numerosità di persone contattate: vanta oltre 9,2 milioni tra fans di Facebook e followers di Twitter, quasi tre volte quelli di Buffon, secondo), ma sconta un sentiment negativo ed una ridotta capacità di engagement.
SuperMario è anche il giocatore di cui si parla maggiormente online: nel periodo di analisi, Blogmeter ha rilevato 144 mila messaggi che trattano di Balotelli, il 54% in più rispetto a Chiellini, secondo. Nella classifica del passaparola, Balotelli è secondo solo a Prandelli (oltre 164 mila messaggi), di cui si registra un sentiment negativo (59% contro un 41% di messaggi a contenuto positivo), anche in relazione alle polemiche seguite alle convocazioni.
Fonte: Corriere dello Sport
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