Inizia con una sconfitta il cammino della Macedonia di Goran Pandev per le qualificazioni del Mondiale brasiliano del 2014 . Allo stadio Maksimir di Zagabria, i macedoni vengono sconfitti per 1-0 dalla Croazia dopo aver giocato un buon primo tempo, ed essere calati vistosamente nella ripresa.
Per i padroni di casa è il debutto ufficiale del nuovo commissario tecnico Stimac, il quale schiera Pletikosa tra i pali, una linea difensiva composta da Simunic, Srna, Corluka e Strinic, in mediana Modric, Rakitic, Persic e Vuokevic, tandem offensivo composto da Eduardo da Silva e Mandzukic. Gli ospiti, schierati in campo da Janevski, rispondono con Bogatinov tra i pali, Noveski, Shikov, Popov e Georgievski in difesa, Demiri, Gligorov, Ristic e Trickovski a centrocampo, Ibraimi è il compagno di reparto del capitano Goran Pandev.
A rompere il ghiacco è Trickovski che al 9’ converge verso il centro della trequarti di campo offensiva e scaglia -da fuori area- un violenta conclusione che termina alta sopra la traversa. Due minuti dopo è Ibraimi ad effettuare un’altra conclusione mancina da fuori area, sulla quale Pletikosa blocca agevolmente senza problemi. Dopo queste prime conclusioni sono i padroni di casa a prendere in mano le redini del gioco. Sotto gli occhi del suo allenatore Josè Mourinho, spettatore d’onore in tribuna, Modric prende per mano una nazionale che crea le sue azioni più pericolose sulle accelerazioni e le giocate di classe, creando puntualmente la superiorità numerica. Ma, nonostante tutto, nella prima mezz’ora regna l’equilibrio a Zagabria, con i “Leoni Rossi”che si difendono bene, tendendo sempre a ripartire in contropiede.
Al 32’ è la Croazia a venir salvata dal suo capitano Srna: sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pandev, il difensore Sikov svetta più in alto di tutti, ma il suo colpo di testa vien salvato sulla linea dal numero 11 croato, a Pletikosa battuto. Sterile è la risposta dei padroni di casa, vivi solo con una conclusione di Perisic -da fuori area- che termina a lato dello specchio della porta. Al 40’ Popov tenta la grande conclusione da quaranta metri su una punizione in seconda ma Pletikosa blocca agevolmente.
Al 41’ fantastica traversa di Goran Pandev: sugli sviluppi di un’azione corale dei macedoni, Ibraimi serve Pandev sulla trequarti croata, il napoletano non ci pensa su due volte e scaglia una violenta conclusione che si stampa sotto la traversa. Encomiabile il gesto atletico dell’attaccante leader dei macedoni. I padroni di casa sono scossi, e aspettano la fine della prima frazione di gioco per chiarirsi le idee.
Nella ripresa Stimac prova a dare una scossa ai suoi, inserendo Nico Kranjcar al posto di uno spento Rakitic, e il risultato si vede. I padroni di casa schiacciano i macedoni nella loro metà campo, anche se non concretizzano le azioni create sia da calci piazzati che da trame offensive fitte di passaggi. Al 62’ arriva anche il momento della torre Jelavic che prende il posto di uno spento Eduardo da Silva.
Al 69’ i padroni di casa sbloccano il risultato con il nuovo entrato Jelavic: Modric -dal limite- serve Mandzukic che, con una sponda aerea, offre un assist perfetto per l’attaccante dell’Everton, il quale di testa insacca a tu per tu col portiere avversario. Viene premiato così il forcing asfissiante dei croati di questo inizio secondo tempo.
Il terzino sinistro Popov prova a metter paura a Pletikosa con un’improvvisa conclusione dai trenta metri al 72’, ma il suo tiro termina ampiamente alto sopra la traversa. L’allenatore avversario prova a riequilibrare il punteggio, modificando l’assetto offensivo dei suoi con l’inserimento di forze fresche quali Ivanovski, Georgiev e Tasevski al posto di Ristic, Trickovski e Gligorov. All’88 è il nuovo entrato Kranjcar a rendersi pericoloso con una conclusione di contro balzo dai trenta metri, sulla quale Bogatinov sventa bloccando in due tempi. L’esperienza dei padroni di casa prevale nella fase finale, conducendo la gara ai titoli di coda senza rischiare particolarmente. La partita termina con la vittoria di misura dei padroni di casa. I macedoni dovranno rimandare la loro prima vittoria di queste qualificazioni al prossimo match dell’11 settembre contro la Scozia.
La prova di Goran Pandev è certamente sufficiente. Il capitano dei macedoni risulta esser il migliore dei suoi fin quando i suoi compagni mostrano lucidità fisica (ovvero nel primo tempo), dopodiché svanisce dal campo anche perché braccato dalla fitta marcatura dei lunghi difensori croati.
Gilberto D’Alessio
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