Un’azienda di Modugno (comune nei pressi di Bari), la Masmec, ha creato recentemente una tecnologia per stabilire velocemente la positività o negatività al Coronavirus di un individuo sottoposto a tampone. Due di queste strumentazioni erano pronte per essere spedite in Veneto, ma come spiega La Gazzetta del Mezzogiorno Michele Emiliano ha bloccato tutto e le ha fatte requisire dai carabinieri dopo aver firmato una ordinanza.
Il motivo è perché in Puglia vengono effettuati soltanto 1.000 test al giorno, numero che a detta del governatore deve essere necessariamente incrementato. “La requisizione non è avvenuta perché di fronte alle legittime esigenze della Puglia la ditta Menarini e la ditta Masmec si sono subito adoperate per trovare l’adeguata soluzione, che è in via di individuazione”, ha detto Emiliano, che poi ha continuato: “Una sola strumentazione non è affatto sufficiente a colmare il delta amplissimo tra le analisi realizzabili in Puglia e quelle realizzabili in altre regioni” ed inoltre al momento è impossibile “acquistare immediatamente almeno due dei macchinari in pronta consegna” a causa dell’indisponibilità di tali macchinari sul mercato. In totale, dall’inizio dell’emergenza, in tutta la regione sono stati effettuati 16.654 test e sono risultate positive 2.077 persone. Tale numero, pertanto, serve che aumenti.
Successivamente Emiliano ha telefonato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia per comunicargli il buon esito di un accordo con le aziende che forniscono i macchinari con i reagenti, il quale prevede che le strumentazioni arriveranno sia ad entrambe le regioni e nei tempi stabiliti. Insomma, un atto forzato quello di Michele Emiliano che, senza un accordo, avrebbe potuto creare uno scontro politico grave tra Puglia e Veneto.
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