In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 484.869 persone (+19.143 rispetto a ieri, +4,1%; ieri +16.079) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 37.059 sono decedute (+91, +0,2%; ieri +136) e 261.808 sono state dimesse (+2.352, +0,9%; ieri +2.082). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 186.002 (+16.700, +9,9%; ieri +13.860) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto; il conto sale a 484.869 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.
I tamponi sono stati 182.032, ovvero 11.640 in più rispetto a ieri quando erano stati 170.392. Mentre il tasso di positività è intorno all’11% (precisamente 10,5%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 10 sono risultati positivi; ieri era del 9% (precisamente 9,4%). Questa percentuale dà l’idea dell’aumento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Questa è la mappa del contagio in Italia.
Impennata di contagi in 24 ore: ogni giorno è un nuovo record. Questi numeri mai registrati durante la prima ondata iniziano a mettere in allarme il Paese alle prese con restrizioni progressive per Regioni. La curva epidemica sale in fretta e anche se al momento la situazione è diversa, il rischio è quello di ritrovarsi in poco tempo come in primavera, quando le strutture sanitarie erano al collasso, con oltre 28 mila ricoverati (il picco di ricoveri si è verificato il 2 aprile con 28.540 persone in ospedale) e oltre 4 mila malati in terapia intensiva (il picco di malati in questo reparto si è verificato il 3 aprile con 4.068 in terapia intensiva). La Lombardia si conferma la Regione più colpita per l’undicesimo giorno di fila: sono 5 mila i positivi odierni (e la sanità è già sotto pressione), mentre la Campania sale a quota 2 mila in un giorno, «a un passo dalla tragedia» come dice il governatore Vincenzo De Luca.
Fonte: corriere.it
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