L’Italia si avvicina, seppur con cauto ottimismo, alla “Fase 2”. A fare il punto della situazione sul tema è stato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in un intervento di oggi al Senato ha spiegato che le misure sono riassunte in 5 punti:
- mantenere e fare rispettare il distanziamento sociale, promuovere l’utilizzo di mascherine e Dpi fino al vaccino;
- rafforzare le reti sanitarie sul territorio come arma più efficace per la lotta al virus, con particolare attenzione alle case di cura;
- intensificare la presenza di Covid-hospital per la gestione dei pazienti infetti e ridurre i rischi di contagio nelle strutture sanitarie;
- uso corretto dei test, sia tamponi che test sierologici;
- rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Nel dettaglio, ecco le sue parole: “Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino”.
Il ruolo dell’app – “L’app sarà su base volontaria e non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subira limitazioni nei movimenti o pregiudizi. I capigruppo di maggioranza e minoranza saranno costantemente informati e io stesso mi riservo di riferire alle Camere. Chi non vorrà scaricare” la app Immuni “non subirà limitazioni di movimento o altri pregiudizi”.
I covid hospital – “Intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti”.
Ripresa progressiva ed ordinata – “Dobbiamo procedere a un allentamento delle restrizione per le attività produttive e commerciali. I motori del paese devono riavviarsi ma il riavvio deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato che riguarda anche le attività connesse. Si prospetta una fase molto complessa, si procederà a un allentamento delle misure per le attività produttive e commerciali, i motori del paese devono riavviarsi ma sulla base di un piano ben strutturato”.
Sui modelli organizzativi – “Una revisione del modello organizzativo del lavoro, delle modalità del trasporto pubblico e privato e di tutte le attività connesse. Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà di osservare regole limitative della libertà di movimento. Il ritorno alla normalità, con la gradualità necessaria, è una aspirazione comprensibile di tutti. Queste esigenze mi vengono sollecitate anche da molti di voi parlamentari, che sollecitano soluzioni rapide e sostenibili”.
Su rafforzare le mappature – “Il rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti, il cosiddetto contact tracing, e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’immediatezza nella individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento sono cruciali per evitare che singoli contagiati possano determinare nuovi focolai. Per questo, un’adeguata applicazione informativa direttamente disponibile su smartphone è uno strumento essenziale per accelerare tale processo”.
Sul Mes – “Sull’ormai strafamoso Mes si è alimentato nelle ultime settimane un dibattito che rischia di dividere l’Italia in opposte tifoserie, ma l’intento è procedere con la massima cautela. Ci sono Paesi in Ue che hanno dimostrato interesse al mes senza condizioni. Tra di essi anche la Spagna. Rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia in Ue”.
Nuovi strumenti di finanziamento per affrontare l’emergenza – “Nuova linea di credito attendo ulteriori prese di posizione nel Consiglio Ue, ma siamo disponibili a lavorare con gli altri paesi affinché non siano introdotte condizionalità di sorta. Quanti esprimono dubbi su questo, a mio avviso, contribuiscono al dibattito democratico e costruttivo e sono il primo a dire che occorre valutare attentamente i dettagli dell’accordo per capire questa nuova linea di credito quali condizione pone, se è o meno conforme all’interesse nazionale. Questa discussione deve avvenire in modo pubblico trasparente dinanzi al parlamento a cui spetterà l’ultima parola ma la trattativa è particolarmente complessa in Europa”.
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