Il primo Milan dell’era Mihajlovic lascia negli occhi degli spettatori il velo di Luiz Adriano e il tacco di Carlos Bacca che spianano la strada al 2-0: Sinisa, così, debutta sulla panchina rossonera come Carlo Ancelotti, battendo il Perugia in Coppa Italia, seppur segnando un gol in meno. La differenza di categoria e ovviamente di qualità rispetto all’avversario suggerisce cautela, ma i lampi di classe regalati dagli attaccanti e da un ritrovato Honda e l’impressione di un’organizzazione di squadra già chiara lasciano intravedere un’inversione di rotta rispetto alle ultime due disastrose stagioni. I rossoneri guadagnano il quarto turno (da giocare a dicembre contro il Crotone) e Silvio Berlusconi, che in tribuna ha aperto ancora una volta le porte a Ibra, avrà apprezzato anche un secondo tempo più soporifero, giocato con gli avversari in 10 negli ultimi 20 minuti per l’espulsione di Lanzafame e magari pensando all’esordio in campionato di domenica con la Fiorentina.
QUALITÀ — Vincere sarà anche l’unica cosa che conta, ma il modo in cui il Milan ottiene il primo successo della stagione sarà piaciuto anche a Mihajlovic. “Non prometto colpi di tacco e tunnel”, aveva detto Sinisa. Eppure, come detto, i gol partono da una doppia invenzione: la prima (al 10′) è un velo di Luiz Adriano che libera Honda davanti al portiere; la seconda (al 28′) è di Carlos Bacca che proprio con un colpo di tacco consente ancora a Honda di regalare a Luiz Adriano l’assist del 2-0. Di belle giocate se ne vedono anche altre (compreso un bis di tacco di Bacca un gol annullato al colombiano per fuorigioco di Luiz Adriano) e stupisce che due errori da matita rossa (un tiro in fallo laterale e un facile passaggio laterale sbagliato) arrivino da Bonaventura che ha generalmente piedi buoni, ma sta ancora studiando da mezzala, pur avendo giocato spesso in quel ruolo anche con Inzaghi.
SOLIDITÀ — L’atteggiamento della squadra è l’altro aspetto, forse ancora più importante, che rende incoraggiante l’esordio del Milan: Bacca e Luiz Adriano aiutano in fase difensiva e si muovono continuamente in quella offensiva, Honda avverte il pericolo dell’arrivo di Soriano e del rientro di Menez (che lo sostituisce al 65′ facendo il suo debutto stagionale) e torna quello della prima parte della scorsa stagione, andando quattre volte al tiro nei primi 20 minuti, regalando il citato assist per il gol di Luiz Adriano e un’altra gran palla ad Antonelli nella ripresa. Una prova da vero numero 10. Dietro la coppia Ely-Romagnoli, 41 anni in due, ha bisogno di un test più significativo per essere definita affidabile: annullare Ardemagni e Di Carmine, però, è un buon primo passo, come l’aiuto ricevuto da De Jong davanti alla difesa e da De Sciglio a destra, mentre Antonelli sull’altra fascia garantisce una spinta continua. Da una manovra non sempre fluida a un Bertolacci non ancora tempestivo negli inserimenti, i difetti ovviamente non mancano, ma questo Milan per ora convince. E anche questo, tutto sommato, conta.
fonte: gazzetta.it
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