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Coppa del Re, Barcellona-Alaves 3-1: Messi e compagna salutano con un trofeo

I blaugrana conquistano la terza Coppa consecutiva nel giorno dell’addio di Luis Enrique

La Coppa del Re resta una faccenda tra Messi e compagnia. Nella finale del Calderon, che ha ospitato l’ultima partita ufficiale prima di chiudere i battenti, i blaugrana hanno conquistato il trofeo per la terza volta consecutiva (per un totale di 29 titoli, più di ogni altro) dopo 90’ di netta superiorità contro l’Alavés, che disputava la sua prima finale in 96 anni di storia. Ai baschi non è riuscita l’impresa che avrebbe peraltro portato in dote la qualificazione all’Europa League (che invece conquista l’Athletic). Luis Enrique saluta conquistando il nono trofeo in tre anni sulla panchina blaugrana (2 Liga, 3 Coppe del Re, 1 Supercoppa di Spagna, 1 Champions, 1 Supercoppa europea e 1 Mondiale per Club), mentre Messi chiude la stagione a quota 53 reti, conquistando il 30° titolo in Catalogna e il triplice titolo di “Pichichi” tra Liga, Champions (Ronaldo permettendo) e Copa del Rey.

SUBITO MESSI — Catalani in campo con Paco Alcacer nel tridente offensivo al posto dell’infortunato Suarez. Cinque difensori e quattro centrocampisti invece per i baschi, che hanno chiaramente puntato a pungere in contropiede con il brasiliano Deyverson unica punta. Logico quindi che il Barça abbia preso le redini del gioco dopo una manciata di minuti, piazzandosi stabilmente nella metà campo avversaria con un possesso palla superiore al 75%. Trovare varchi nell’organizzata difesa basca non è comunque stato facile, tanto che nella prima mezz’ora i catalani hanno creato una sola opportunità grazie a un affondo di Jordi Alba al 6’ (con successivo tap-in mancato di un soffio da Paco Alcacer). Nel frattempo l’Alaves non è rimasto a guardare, andando vicinissimo al vantaggio al 27’ con un tiro di Deyverson favorito da una leggerezza in disimpegno di Piqué, ma Cillessen (per nulla impeccabile) è stato graziato dal pallone che, dopo aver sbattuto sul palo, ha attraversato tutto lo specchio della porta. Lo spavento ha evidentemente svegliato i catalani, che al 30’ hanno piazzato la zampata vincente dopo una triangolazione al limite dell’area tra Messi e Neymar, con chirurgico sinistro della Pulce alla destra di Pacheco.

UNO-DUE DECISIVO — I baschi hanno però trovato la forza di reagire immediatamente, merito soprattutto di un altro sinistro da incorniciare, quello di Theo Hernandez, il terzino per cui il Real ha staccato un assegno da 30 milioni, a segno al 33’ con una perfetta punizione a giro sotto l’incrocio dei pali. Ma i blaugrana non hanno fatto una piega, riversandosi nuovamente all’attacco, sfiorando il raddoppio con Messi e Rakitic con due conclusioni da fuori tra il 39’ e il 41’, e piazzando infine un micidiale uno-due prima del riposo che ha messo in cassaforte il risultato: rete di Neymar al 45’ (facile tocco a porto vuota su sospetta posizione di fuorigioco) e centro di Paco Alcacer al 48’ (destro incrociato sul secondo palo) con la partecipazione della Pulce, liberatosi di tre avversari sulla destra prima di farne fuori altri due con il geniale assist per il compagno.
CONSOLAZIONE — Totale controllo del Barça nella ripresa nonostante i cambi effettuati da Pellegrino. Il Barça è riuscito a gestire senza problemi, mantenendo alto il ritmo e sfiorando ancora il gol con Alcacer, Rakitic e Iniesta. Ad ogni modo, l’Alaves si è definitivamente arreso solo dopo l’ultimo disperato assalto a 20’ dal termine, complice una provvidenziale parata di Cillessen sul primo palo (70’) e un gol (giustamente) annullato A Deyverson per fuorigioco (71’). Nervi tesi nel finale, con un ruvido faccia a faccia tra Sobrino e Messi. Ma dopo il fischio dell’arbitro Clos Gomez è tornato il sorriso sul volto della Pulce per un titolo dal sapore consolatorio, ma che serve comunque a rimpinguare la bacheca di trofei nella stagione più avara degli ultimi anni.
Fonte: gazzetta.it
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