E’ il 26 febbraio 1984 quando la Gran Bretagna, dopo 15 volte che ebbe affrontato l’Italia, eliminò al primo round la nostra nazionale, di cui era rimasto solo Barazzutti a battere il terreno, affiancato da Ocleppo e Claudio Panatta, fratello minore di quel che fu poi il nostro storico capitano, Adriano. Ma non era più la nazionale d’oro che negli anni precedenti a quel lontano 1984 era riuscita a dare filo da torcere a giocatori del calibro di Fred Perry, John Taylor, i fratelli Lloyd. Ma contro la bestia nera Christopher “Buster” Mottramm nulla potemmo, e l’inglese segnò il nostro declino dopo le sconfitte del 1981 e del 1984 in Coppa Davis. Il tennis italiano avrebbe conosciuto un periodo buio, e dovemmo aspettare 14 anni perché l’Italia ritornasse in finale e risalisse la china: era il 6 dicembre 1998 quando la Svezia fu battuta. Ma con la Gran Bretagna c’è ancora un conto in sospeso, e la tappa dei quarti di finale contro i britannici a Napoli si preannuncia avvincente per l’elevata caratura degli sfidanti che rappresenteranno le rispettive bandiere. Al termine dell’ATP Master di Miami, il weekend seguente sguardi rivolti alla Coppa Davis, e al nostro team. Dal 4 al 6 aprile si disputano i quarti di finale del World Group, la Gran Bretagna vincente sugli USA affronta l’Italia di Corrado Barazzutti dopo aver vinto sull’Argentina. La line-up azzurra annovera Fabio Fognini e Andreas Seppi in singolare. Fabio Fognini è un talento del tennis italiano, sconfitto nell’ATP Miami da un superbo Nadal, il tennista 26enne di Sanremo rientra nelle prime 15 posizioni del single ranking mondiale: l’unico italiano a stare in vetta all’Olimpo dei migliori tennisti al mondo. Per gli altri due convocati ci si affida a Simone Bolelli che verrà schierato in doppio, e Paolo Lorenzi che, lo scorso febbraio, ha raggiunto il suo miglior risultato in carriera con la finale all’ATP di San Paolo persa con Delbonis. Probabile aggregato come quinto uomo Gianluigi Quinzi. Dall’altro lato il vincitore di Wimbledon Andy Murray, che dopo la storica vittoria su Djokovic, che non arrivava per la Gran Bretagna da 77 anni, si ritroverà a guidare i britons. Il campione di Wimbledon per competere al meglio in Coppa Davis ha rinunciato al Masters di Montecarlo, al via il prossimo 7 aprile. James Ward, eroe nel primo turno di San Diego vinto contro gli USA, e Daniel Evans si contendono il ruolo di secondo singolarista. Per il doppio c’è l’affidabile Colin Fleming. Andy Murray in vista della sfida si dice preoccupato e non nasconde di temere il campo di Napoli “Hanno alcuni giocatori molto bravi in questo tipo di superficie e sono supportati da un pubblico molto caldo che è quello di Napoli. La partita sarà incerta“, ha aggiunto. Nel frattempo Ross Hutchins si sta riprendendo da una grave malattia e sarà riserva. Una tappa calda quella di Napoli, che vede una sfida tra giocatori che hanno strappato i podi delle più grandi competizioni tennistiche mondiali. Ma è una sfida cruciale, che ha il suo retaggio, e che va oltre le motivazioni della Gran Bretagna di avvicinarsi all’Italia, attualmente in ottava posizione nel ranking (la Gran Bretagna segue alle spalle per tre lunghezze ndr). Una sfida che dopo trent’anni può soffiare via la polvere e riprendere a scrivere quel capitolo di storia del tennis italiano.
Danny Petricciuoli
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