«Sono le ore più complicate della mia vita». Edinson Cavani commenta così il periodo nero che sta passando, dopo aver fatto visita al padre, detenuto in carcere per aver causato un incidente stradale, guidando in stato di ebbrezza, in cui è morto un ragazzo di 19 anni.
«Ci dispiace tantissimo per quello che è successo, lo dico con il cuore, e verrà il momento in cui le famiglie si incontreranno e sistemeranno le cose come esseri umani», ha detto l’attaccante.
«Siamo tutti coscienti di quello che stanno passando le due famiglie e noi siamo qua per sostenere mio padre e per dargli tutto il conforto che possiamo», ha dichiarato Cavani alla stampa locale. «Potete immaginare come stiano le cose, però questa è la vita».
La struttura in cui si trova Luis Cavani è considerato un carcere modello nel Paese perché i detenuti sono in un regime di semilibertà e possono lavorare in una fucina, un panificio o come carpentieri. «Mi rende tranquillo sapere che si trovi in un posto dove tutti sono uguali e trattati allo stesso modo -ha dichiarato l’attaccante del Psg- siamo tutti consapevoli che si è trattato di un incidente, un errore e che in qualche modo debba pagare. È la legge della vita».
fonte: il mattino
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