E’ stato solo un brutto sogno. Ad un anno di distanza dalla retrocessione shock della scorsa stagione, Palermo e il Palermo tornano a casa, ovvero in Serie A. La vittoria di Novara era l’ultimo tassello che mancava alla soluzione del più facile dei puzzle, la promozione dei rosanero che arriva infatti con un anticipo record: 5 giornate prima della fine del torneo. Come da record, d’altronde, è stata l’intera annata del club di Zamparini.
SHOW SENZA FINE — Primati su primati, il Palermo è straprimo in B sotto ogni punto di vista: dal numero di vittorie (23 in 37 partite) ai gol subiti (appena 24), dal numero di sconfitte (solo 5) ai punti conquistati in trasferta (ben 38 su 57). Dal k.o. (contestato) in quel di Carpi lo scorso 21 dicembre il Palermo non ha più perso: una serie utile che dura ormai da 18 gare e mentre le avversarie giocavano a farsi del male da sole il distacco sulla seconda in classifica è cresciuto fino all’incredibile +16 attuale (ennesimo record in vista).
FATTORE IACHINI — Tutti “sapevano” che il Palermo sarebbe andato in A e così è stato, ma in quanti lo scorso settembre avrebbero puntato un euro sulla cavalcata trionfale (termine abusato e banale, ma in questo caso piuttosto azzeccato) dei rosanero? Con Gattuso le cose non andavano granché bene e Zamparini optava per il consueto “taglio” del tecnico dopo il terzo k.o. (a Bari) nelle prime sei giornate. Fuori Ringhio, dentro Beppe Iachini, uno specialista di promozioni in A. E il marchigiano ci ha messo poco a far suo il “progetto risalita”. Esordio facile (3-0 sulla Juve Stabia) e prima striscia record di 8 gare utili per poi cadere proprio contro il Latina al Barbera. La “Corea” rosanero viene però subito somatizzata, tornano le vittorie e spunta anche il gioco, fino ad allora pervenuto solo a sprazzi. A gennaio gli arrivi di Lazaar e Maresca limano le poche imperfezioni rosanero, Iachini “ripesca” Vazquez (era fuori rosa) e lo show ha inizio. Dopo le ultime sei vittorie consecutive, adesso la media-Iachini è incredibile: 2,29 punti a gara!
UN NEO TRA MILLE SORRISI — La scoperta del “gallo” Belotti, la consacrazione di Munoz e l’esperienza dei “senatori” Sorrentino e Barreto sono tra i principali motivi del trionfo siciliano. E poi una panchina lunga e spesso decisiva, Lafferty-Dylan Dog eroe dei derby col Trapani, un gruppo unito e che si è dimostrato superiore al gelo di una città che ha abbandonato la squadra forse proprio nel momento di maggior bisogno (10mila spettatori di media in un capoluogo di regione che conta 700mila abitanti). La promozione riavvicinerà il pubblico al Barbera e l’anno prossimo – anche se i soldi non sono più quelli di una volta (Zamparini ha stretto la cinghia, la crisi è arrivata per tutti eppure il friulano ha l’Europa come obiettivo) – sugli spalti della vecchia Favorita ci sarà di nuovo il “12° uomo” per tornare a sognare in grande.
Fonte: gazzetta.it
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro