CATANIA – Una busta contenente una lettera con minacce di morte al presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti, e due proiettili è stata spedita nella sede di Torre del Grifo della società etnea, che ha denunciato l’episodio alla polizia di Stato. La missiva è stata ricevuta nelle scorse settimane, ma la notizia si è appresa soltanto oggi. Sui muri della città sono apparse diverse scritte contro la dirigenza rossazzurra e il clima attorno alla squadra che sta lottando per non retocedere si sta facendo sempre più teso.
Amareggiato, e non poteva essere diversamente, il presidente rossazzurro non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il clima che si è creato attorno al Catania è di esasperata delusione per i risultati, ma da qui a registrare un episodio come quello emerso oggi ne corre. Il numero uno rossazzurro ha vissuto una giornata apparentemente normale, almeno per quanto riguarda l’attività di routine. Ha anche seguito la squadra allenarsi nel chiuso dell’impianto di Torre del Grifo, village che ospiterà gli allenamenti fino al confronto con l’Avellino di domenica.
A Pulvirenti sono arrivati messaggi di solidarietà da tutto il mondo del calcio e non solo, domani il presidente sarà ancora al fianco dei suoi calciatori e dello staff tecnico che prepara la partita salvezza con gli irpini.
In serata, il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, si è schierato al fianco di Pulvirenti e in un comunicato ha tra l’altro rilanciato: «Chi si rende protagonista di questi episodi non può non essere chiamato tifoso né fa parte della famiglia della Serie B. In questo modo si colpisce un vero appassionato che ha regalato anni e risultati importanti al Catania». Abodi ha fatto sapere che sarà al fianco di Pulvirenti in occasione del derby siciliano tra Catania e Trapani l’11 aprile. Anche i tifosi della Curva Nord in un comunicato pubblicato su facebook chiariscono: «Sono metodi che non ci appartengono».
Fonte: La Sicilia.it
