Il tunnel nel quale è entrato l’Avellino sembra non avere fine e si è dimostrato più buio di quello che si pensava. La terza sconfitta consecutiva della squadra irpina getta al vento tutto il lavoro fatto, trascinando la formazione indietro di qualche posizione in classifica. Il rigore siglato dal Catania, che ha dato del filo da torcere all’Avellino, è stato decisivo per il risultato finale. Nessuna altra rete infatti è stata siglata, nonostante le due squadre abbiano provato in varie occasioni a bucare la porta avversaria. Durante il primo tempo la squadra di Rastelli è riuscita a contenere gli attacchi dei padroni di casa, attivi ma poco pungenti almeno fino al 41° quando, dopo un trattenuta di Fabbro che, diffidato salterà la prossima partita, l’arbitro assegna al Catania il rigore, siglato da Calaiò, che rompe l’equilibrio creatosi fino a quel momento in campo. Dopo aver subito il gol l’Avellino ha provato a trovare subito il pareggio ma la fine del primo tempo è stato imminente e tutto è statto rinviato alla seconda frazione di gioco che la squadra irirpina ha iniziato con il piede sull’acceleratore.Delle tante occasioni avute nessuna si è tramutata in gol per la disperazione del tecnico irpino e dell’intera squadra che ha davvero provato di tutto per bucare la rete avversaria. Dal canto suo il Catania si è difeso bene, creando non pochi pericoli agli avversari che hanno più volte rischiato di subire un altro gol.
La fame dell’Avellino non è stata sufficiente per portare a casa una partita che la squadra ha giocato fino all’ultimo minuto. Occasioni importanti ci sono state da entrambi le parti, con il Catania che ha saputo rispondere all’Avellino ogni qualvolta la formazione irpina ha provato a trovare il gol del pareggio, dando vita ad una gara avvincente che si è conclusa con la vittoria degli etnei, che ritrovano i tre punti dopo 8 giornate. Gli uomini simbolo dell’Avellino non sono riusciti a sfruttare le innumerevoli occasioni avute nonostante la grande voglia di trascinare la squadra verso un risultato utile. Il Catania invece ha saputo alzare la testa nel momento giusto, sfruttando al massimo il gol di vantaggio e attaccando senza scoprirsi, rendendo il lavoro della formazione irpina ancora più difficile.
La squadra di Rastelli ha perso terreno ma è ancora in gioco per i playoff e se non vuole perdere l’ultimo treno che ha a disposizione deve ingoiare il boccone amaro e riprendersi in fretta: l’Avellino infatti scenderà in campo nuovamente mercoledì e, se vuole invertire questa rotta che lo sta portando alla deriva, ha bisogno di ritrovare quel giusto equilibrio che lo aveva caratterizzato ad inizio stagione.
Anna Biglietti
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