Mentre in Italia la polemica sulle frasi a sfondo razzista di Carlo Tavecchio continua a dividere l’opinione pubblica e le istituzioni, anche dall’estero cominciano ad arrivare le prime reazioni alla vicenda, con le frasi del candidato alla presidenza Figc riportate da alcuni delle più importanti testate sportive europee. “In Italia è titolare nella Lazio uno che fino a ieri mangiava le banane”, è il virgolettato quanto mai eloquente con cui ha titolato As sul proprio sito. Sulla stessa linea anche Vanguardia, che ha parlato di come il “candidato presidente della federcalcio italiana si sia scusato dopo aver qualificato ‘mangiatori di banane’ i calciatori africani”. Anche L’Èquipe ha dato ampio risalto alla vicenda prendendo la cosa particolarmente sul personale: la testata francese ha infatti voluto sottolineare esplicitamente l’assonanza fra il nome del fantomatico Opti Poba nominato da Tavecchio e quello di Paul Pogba, astro nascente del calcio francese, indicandolo (a fronte di una certa forzatura, va detto) come chiaro bersaglio della dichiarazione.
NEW WAY INGLESE — Chi invece ha parlato in maniera diametralmente opposta rispetto al candidato alla presidenza della federcalcio italiana è stato Greg Dyke, presidente della Football Association inglese, che ha dettato le linee guida per la rinascita del movimento calcistico del proprio paese. Secondo il numero uno della FA l’apparato della federcalcio inglese è “in modo troppo preponderante bianco e maschio” e sono necessari drastici cambiamenti qualora si voglia progredire e dare nuovo impulso a un calcio uscito ancora più malandato dal mondiale brasiliano, con la Nazionale inglese malamente eliminata al primo turno (proprio come l’Italia). Il 67enne Dyke ha utilizzato una semplice equazione comparativa per dire che il quadro di quanti siedono sul ponte di comando non corrisponde alla realtà sociale di chi pratica, segue e tifa calcio. Invece di servirsi di argomenti beceri e banane, Dyke ha fatto la seguente diagnosi: “Dobbiamo guardare al modo in cui integrare la popolazione inglese del ventunesimo coerentemente con il mix etnico che ha assunto negli ultimi anni. Se andiamo avanti così a dirigere il calcio , vecchi, bianchi, maschi, diventeremo sempre più irrilevanti a livello calcistico”. Dichiarazioni forti, ma perfettamente coerenti con la realtà culturale, sociale e sportiva contemporanea. Sentire le stesse frasi anche da un esponente italiano non dovrebbe apparire come un miraggio.
Fonte: Gazzetta.it
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