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Calcioscommesse, nuove gare nel mirino: c’è anche la Salernitana

ROMA – Ci sono almeno altre cinque partite che sarebbero state combinate e su cui gli inquirenti di Catanzaro che hanno concluso ieri la prima fase dell’inchiesta sul calcioscommesse stanno indagando. Gare che riguarderebbero almeno 3 squadre, tra cui la Salernitana, promossa direttamente in serie B dopo aver vinto il girone C di Lega Pro. Alcuni “pizzini” con quote, nomi di squadre e modalità di giocate sono stati trovati dalla polizia nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente all’esecuzione dei 50 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro per il calcioscommesse. In uno, ad accompagnare la giocata da fare, c’è scritto: “se ci beccano ci arrestano”.

PARLA TAVECCHIO – “Ripuliremo il calcio dai delinquenti e dai maneggioni”: così il presidente della Figc Carlo Tavecchio, intervistato da Maurizio Belpietro nel corso di ‘Mattino Cinquè. “Il calcio è parte lesa in questi scandali, abbiamo dato mandato ai nostri legali di costituirci parte civile nel procedimento che verrà incardinato a Catanzaro”. “La giustizia sportiva farà il suo corso presto e bene – ha aggiunto Tavecchio – serve chiarezza, così come si dovrà riflettere in maniera più approfondita sull’opportunità di mantenere le scommesse tra i Dilettanti, per le quali io mi sono sempre dichiarato contrario”. “Il mondo del calcio ha investito molto nei progetti di integrità riguardo le scommesse – ha proseguito – in Lega Pro infatti sono state fatte diverse segnalazioni su giocate anomale, adesso istituiremo un database generale per monitorare gli spostamenti di quei soggetti che passano da una società all’altra portando nocumento al sistema”. Tavecchio ha sottolineato che “è un dato di fatto però che non molti anni fa la scommessa era un reato, poi per raccogliere fondi si è deciso di ammetterla per legge, da quel momento – ha concluso – sono scattati tutti quei meccanismi deprecabili dovuti anche al fatto che il nostro Paese da 8-9 anni vive in una grave crisi economica”.

PROBLEMA SERIE MINORI – “Il problema che è emerso dalla nostra inchiesta è rappresentato dalle scommesse sportive nelle serie minori perchè alimentano la corruzione”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, intervenendo stamattina a Radio Anch’io, su Raiuno. “Una corruzione – ha aggiunto – che viene finanziata da gruppi di serbi, maltesi e albanesi che hanno soldi di provenienza sconosciuta e che finanziano le scommesse e, di conseguenza, la corruzione nel mondo del calcio. Sono finanziamenti dei quali non conosciamo la provenienza, ma che provengono comunque dall’estero. Sappiamo che su una sola partita è stato realizzato un montepremi di scommesse di 68 mila euro”. “Il fatto è che gli italiani – ha concluso Lombardo – in materia di scommesse non hanno limiti. C’è crisi su tutto ma in questo specifico settore no. Siamo un popolo di scommettitori”.

LA FRODE SPORTIVA – “Partendo da Pietro Iannazzo, elemento di vertice dell’omonima cosca di Lamezia Terme, abbiamo intercettato dirigenti del Neapolis e da qui abbiamo esteso l’attenzione a tutta la Lega Pro”. Lo ha detto stamattina a Radio Anch’io il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, che ha condotto l’inchiesta che ha portato ieri all’operazione “Dirty Soccer”. “Abbiamo scoperto così – ha aggiunto Lombardo – che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l’altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema”.

fonte: cds

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