Il capitano dell’Italia, Gianluigi Buffon parla alla vigilia della partita contro la Svezia, fondamentale per il passaggio agli ottavi di finale. Italia-Svezia sarà anche Italia contro Ibrahimovic e Buffon ricorda bene il gol subito dal campione svedese 12 anni fa ad Euro 2004: “Di quel gol non ho un gran bel ricordo. Diciamo che il gesto tecnico l’ho apprezzato solo anni dopo. All’epoca Zlatan era un talento ancora giovane e non si capiva che tipo di carriera avrebbe poi fatto. In questi anni ha dimostrato più volte le sue capacità, quella rete l’ha già ripetuta tre o quattro volte. È una specialità della casa”.
Dopo la vittoria con il Belgio il morale è molto alto. Successe la stessa cosa due anni fa in Brasile. Arrivò la vittoria all’esordio ma poi ci fu un crollo azzurro che non superò i gironi. Il capitano ammette come il match dopo l’esordio sia sempre difficile: “Storicamente nella seconda partita abbiamo dei problemi, siamo qui per risolverli. L’inizio è stato confortante e probabilmente non ce lo aspettavamo neppure noi. Poi sappiamo che con le nazionali del nord Europa se fai un’ottima partita la vinci, buona la pareggi, non sufficiente perdi. Non ti regalano niente”.
Ovviamente Ibrahimovic sarà il pericolo numero: “Zlatan lo temiamo tantissimo perché fa parte di quella piccola schiera di campioni che fanno le fortune delle squadre in cui giocano. – ammette Buffon – Sicuramente la Svezia non è solo Ibrahimovic, però è chiaro che il talento come il suo e la forza di essere un campione non è riscontrabile negli altri. Sicuramente per me e per la difesa sarà un bel problema.
Dopo la prima partita, un po’ in tutta Europa, è è stata esaltata la bravura di Bonucci oltre all’essere difensore: “Leo è un po’ playmaker difensivo perché sa impostare benissimo. – continua Buffon – Ha dei piedi felici che gli permettono di rischiare, ha il coraggio per fare giocate al limite e in questi anni è migliorato anche nella fase difensiva. Fa parte del top level mondiale”. E poi parla dell’affiatamento con tutto il reparto dell’ItalJuve: “Con Leo, Giorgio e Andrea giochiamo insieme da anni, siamo una difesa collaudata, di ragazzi che si conoscono molto bene. Questo può rendere le cose un po’ più semplici”.
Infine Buffon parla delle similitudini con i Mondiale 2006: “Diciamo ad oggi l’unica analogia è che abbiamo vinto la partita d’esordio per 2-0. – conclude il capitano azzurro – Il gruppo si forgia e compatta andando avanti e conseguendo dei risultati. E’ inevitabile. Però è anche vero che c’è una predisposizione da parte di tutti di volere creare una sintonia perché crediamo in questi ingrediente. Se nel 2006 siamo riusciti a compiere quella impresa è stata dovuta ad una forza e unità d’intenti che si ha solo se si pensa all’unisono”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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