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Buffon, parla il papà: “Vedremo una gran finale, se la Juve perdesse non sarebbe uno scandalo”

"La mia sensazione è che ci sia troppo ottimismo tra la gente: è giusto che ci sia consapevolezza, però questo Real impressiona"

Il terzo tentativo per conquistare l’unico trofeo che gli manca: Gianluigi Buffon è pronto a difendere i pali della sua Juventus per la terza volta in una finale di Champions dopo le sconfitte di Manchester e di Berlino. Un appuntamento con la storia che la leggenda bianconera non vuole sbagliare. Lo sa bene papà Adriano, tifoso numero di Gianluigi, che, in un’intervista ai microfoni di Tuttosport, ha raccontato le sue impressioni in vista della partita di Cardiff: “Fisso gli occhi di Gigi e vedo una gran finale – ha affermato a TuttoSport – A me Gigi basta vederlo in faccia per capire che partita farà. Questo è un periodo molto positivo, intravedo in lui una maggiore tranquillità rispetto al passato. Sono fiducioso per la finale di Champions. E’ la volta buona? Se non la vincessero mi dispiacerebbe. Però attenzione: non sarebbe scandaloso. Non dimentichiamo che di fronte ci sarà il Real Madrid, un club che ha fatto la storia del calcio ed è campione d’Europa in carica. La mia sensazione è che ci sia troppo ottimismo tra la gente: è giusto che ci sia consapevolezza, però questo Real impressiona. Arriva all’appuntamento con i campioni in forma e mi dicono che in questo periodo Ronaldo sia particolarmente disponibile con i compagni. Ma mi auguro, e sono convinto, che la Juventus troverà le contromisure giuste”. Sarebbe una rivincita eccezionale, anche nei confronti dei quali credevano che la carriera di Buffon fosse finita qualche anno fa. Tra i quali c’è Franz Beckenbauer: “Quando Beckenbauer nel 2013 gli diede del pensionato ci rimasi male, anche se forse era stata un po’ ingigantita la cosa. Ho troppa stima di Beckenbauer per pensare che si fosse espresso in quei termini. L’unica volta che ho sbottato sentendo criticare Gigi risale a tanti anni fa, ai tempi delle giovanili del Parma. Giocavamo a Padova. Gigi era stato appena promosso negli Allievi Nazionali del Parma. A vederlo c’eravamo io, mia moglie e un paio di parenti. Gigi fece un errore grosso e un allenatore disse ad alta voce: ‘Non si possono far giocare i bambini a questi livelli’.. Mi scattò l’orgoglio del padre e gli risposi: ‘Lo guardi bene, quel bambino, fra 5 anni sarà in Nazionale”. E con la Nazionale, Buffon è riuscito a vincere un mondiale, il segno di chi è abituato a giocare un certo tipo di match. Ma come si vive l’attesa a casa Buffon: “”Cerco di essere disincantato, anche perché a 72 anni mi devo tenere riguardato – continua Adriano – Seppur mi sforzi, l’emozione c’è sempre e si percepisce anche dai battiti del cuore: mi viene ancora la tachicardia. La sfida contro Messi? Lui e la Juve sono stati fantastici, contro il Barcellona. Ma a me la partita in cui Gigi è piaciuto di più nell’ultimo periodo è stata quella di Bergamo contro l’Atalanta. Nei due gol subiti è stato sfortunato, ma l’ho visto super reattivo. In certi movimenti sembrava un ventenne. Dopo la partita gli ho detto: ‘In queste condizioni puoi giocare fino a 50 anni..”. E chissà che prima di compiere 50 anni, Buffon non riesca a vincere anche il pallone d’oro, che potrebbe conquistare quest’anno se la Juventus riuscisse a conquistare il triplete: “Quando lo dicono ascolto. E finisco per convincermene anche io. Pallone d’Oro? In tanti dicono che se lo meriterebbe, io ne prendo atto. Da sportivo penso che se sei riuscito a resistere ad alto livello così tanti anni, evolvendoti di pari passo ai cambiamenti del calcio forse qualcosa di speciale lo hai fatto davvero e puoi meritare anche un riconoscimento. A Gigi però non lo dico mai: quella dei complimenti è mia moglie… (ride n.d.r). Ogni tanto gli dico di uscire dall’igloo, cioè dalla porta, perché dentro fa freddo. La partita più bella fu Germania-Italia a Dortmund, la semifinale mondiale. A Gigi però dico sempre che la sua miglior partita è stata quella dell’esordio col Parma e la prossima che deve giocare. Lo faccio per stimolarlo!”.

 

Fonte: Gdm

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