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Brasile, scontri violentissimi in Atletico Paranaense-Vasco. Polizia spara sugli spalti

Centinaia di tifosi che si picchiano tra loro, spari della polizia sugli spalti, calciatori in lacrime in campo, l’intervento di un elicottero che soccorre un ferito. È la cronaca di una partita di calcio, o meglio, di quel che resta di Atletico Paranaense-Vasco da Gama, valida per la 38esima e ultima giornata del campionato brasiliano con i primi in lotta per la Libertadores e i secondi per evitare la B. Alla fine (dopo una sospensione di 70 minuti) perde il Vasco 5-1 e retrocede per la seconda volta nella sua storia. Ma il risultato sportivo passa in secondo piano.

IL FATTO — La partita è sull’1-0 per l’Atletico (gol di Paulo Baier al 5′), quando al 17′ del primo tempo scoppia una maxi-rissa tra i tifosi delle due squadre sugli spalti. Non ci sono poliziotti allo stadio di Joinville in quel momento: l’arbitro sospende il match, mentre la rissa va avanti e uno dei tifosi (dell’Atletico) riporta una grave ferita alla testa. Sono scene da vera guerriglia: i gruppi contrapposti si affrontano nel settore vuoto, ci sono avanzamenti e retromarce, ha la peggio chi durante gli indietreggiamenti si trova in inferiorità numerica e viene colpito con calci in tutte le parti del corpo, anche alla testa, mentre resta a terra. Quando arrivano le forze dell’ordine, cominciano a sparare per disperdere i tifosi. Alcuni calciatori, tra cui Luiz Alberto, cominciano a piangere. Il Brasile, che deve ospitare il Mondiale, si preoccupa per una terribile escalation di violenza, nella società e nel calcio, tra calciatori e arbitri decapitati e continui incidenti.

SI RIPRENDE — La partita è ripresa dopo un’ora e dieci minuti di sospensione. Il responsabile dell’equipe medica presente allo stadio di Joinville, José Eduardo Dias, ha informato che “sono stati trasportati in ospedale tre tifosi in condizioni gravi”. Il portavoce della Policia Militar, Adilson Moreira, sostiene che la responsabilità del servizio di sicurezza all’interno dello stadio era di esclusiva competenza di un’azienda privata e, per questo, le forze dell’ordine si sono limitate a presidiare l’area esterna all’impianto. “Abbiamo visto un tifoso steso per terra mentre la gente si accaniva su di lui con calci, pugni e spranghe di ferro. Una scena abominevole”, ha raccontato il difensore paranaense Luiz Alberto. Nel frattempo, il presidente del Vasco Roberto Dinamite si è detto contrario alla ripresa del gioco. “Qui si rischia la tragedia, non avrebbero dovuto far riprendere la partita. Se ci scappa il morto la responsabilità è della polizia”

Fonte: gazzetta.it

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