Da grande oppositore a principale sostenitore della lobby della moviola in campo: Sepp Blatter sa bene che per sostenere la candidatura per il quinto mandato da presidente della Fifa ha bisogno di qualcosa d’impatto in campagna elettorale e che l’unico choc capace di colpire l’opinione pubblica e i delegati è appunto un uso ancora più ampio della tecnologia in campo. Ecco perché il numero uno del calcio mondiale ha accolto con entusiasmo la disponibilità della Figc di avviare proprio in Italia la sperimentazione della moviola. O meglio, di un sistema tecnologico di supporto agli arbitri, il cui uso sarebbe da circoscrivere all’area di rigore: capire, grazie alle immagini, se un episodio sia accaduto o meno dentro i fatidici sedici metri.
Proviamoci. Blatter ha accolto la disponibilità del presidente Tavecchio e proporrà la sperimentazione. «Grazie per la tua proposta sull’uso della tecnologia, è interessante: la porterò all’attenzione dell’International Board», ha scritto il numero uno della Fifa al presidente della Figc. Che aveva parlato dell’uso più intensivo della tecnologia prima ancora della campagna elettorale e che ieri ha voluto però precisare i confini entro i quali la stessa tecnologia dovrà muoversi: «Non ho mai parlato di moviola, ho parlato solamente di tecnologia in campo. Sono ben disponibile alla tecnologia “gol non gol” e alla tecnologia dentro o fuori l’area, non ad altri discorsi. Il giudizio sul rigore resta esclusivamente del direttore di gara. Questo è il riconoscimento per la Federazione di essere ben accolta e ben rappresentativa del calcio italiano al punto che la nostra richiesta di tecnologia è stata inoltrata all’International Board. Siamo la prima federazione che ci è riuscita».
L’iter. Tecnicamente, la decisione sull’avvio di una sperimentazione (come su qualunque modifica regolamentare) spetta all’Internatonal Board che si riunirà tra febbraio e marzo 2015. La proposta di Blatter andrà formalizzata entro metà dicembre, ci sarà un mese o poco più per eventuali modifiche o emendamenti. Del Board fanno parte la Fifa (con 4 delegati) più le quattro federazioni della Gran Bretagna: per l’ok a qualunque modifica o sperimentazione servono almeno 6 voti.
Il fronte del no. E’ una sperimentazione che fa discutere, e in questo senso Blatter ha in Michel Platini il più grande oppositore a livello politico. Proprio martedì scorso a Roma, partecipando al meeting dei ministri europei dello sport, il numero uno dell’Uefa aveva ribadito il suo alla moviola in campo: «Non sarebbe di alcun aiuto perché la tv non è la verità. Ostacolerebbe soltanto la fluidità del gioco». Aggiungendo: «Sarà la fine del calcio». Il suo no alla moviola va di pari passo al no a Blatter: non vuole appoggiarlo anche questa volta.
Così in Italia. Sulla lunghezza d’onda di Platini si è espresso ieri anche l’ad della Juve, Beppe Marotta: «Siamo pronti alle migliorie tecnologiche ma la moviola in campo porterebbe alla fine del calcio. Non si può interrompere il gioco del calcio continuamente». E’ un pensiero svincolato dalla stretta attualità, vedi le polemiche dopo Juve-Roma della sesta giornata: questo concetto lo aveva già espresso lo scorso aprile – «La Juve è fortemente contraria alla moviola in campo, snaturerebbe il gioco del calcio» – esprimendo le stesse perplessità sulla continuità del gioco.
Fonte: Corriere dello Sport
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