Il San Filippo di Messina diventa una cattedrale nel deserto, non ci saranno tifosi sulle gradinate, né siciliani, né sanniti: il prefetto della città dello stretto ieri mattina ne ha vietato la presenza. La tifoseria giallorossa era già intenta ad allestire dei pullman, ora dovrà disdire tutto. Brini non nasconde il suo rammarico, ma fa di necessità virtù: «Se così stanno le cose, non possiamo che prenderne atto. In fondo per noi non cambia nulla, la partita si gioca in mezzo al campo. Dovremo avere lo spirito di una gara normale, senza farci condizionare da nulla». Sembra impossibile introdurre il discorso sul Messina senza tirare in ballo la gara di sabato contro il Matera. Una gara che ha mostrato i mille volti della strega: quello efficace del primo tempo, quello timido e impacciato dell’avvio della ripresa, quello arrembante del finale. «L’abbiamo rivista la partita e credo che in altri momenti quelle cose non sarebbero capitate. Con l’uomo in più c’è stato un rilassamento che ci ha fatto andare sotto. Ma penso che sia il caso di non parlare solo delle cose negative, ce ne sono state tante altre buone». Dell’emergenza Brini non s’è mai lamentato, ma è indubbio che negli ultimi tempi la rosa giallorossa sia stata ridotta ai minimi termini. La speranza è di recuperare qualche pezzo da novanta già dalla partita col Messina: «Melara sta abbastanza bene, ma molto dipenderà da lui e dalle sue sensazioni. Piscitelli ha avuto un po’ di febbre, decideremo prima della gara. Questa è la situazione attuale, io vado avanti per la mia strada». Anche Allegretti sembra restituito al calcio giocato: «Problemi fisici? Se non c’erano prima, non ci sono neanche oggi. Sta bene. Il suo problema era essenzialmente di carattere personale. Ognuno di noi ha una famiglia da rispettare e non è facile stare lontani dai propri figli, specie se sono piccoli». S’è fermato improvvisamente Padella: «Ha avuto un problemino qualche settimana fa, per fortuna sabato non l’ho impiegato. I giocatori spesso tendono a celare qualche piccolo fastidio». Per non perdere terreno dalla prima della classe, anche al San Filippo il Benevento dovrà puntare alla vittoria: «Il Messina è una squadra tignosa, di grande carattere. Mi aspetto una gara come quella di Aversa con un avversario accorto, ma pronto a prendersi tutta la posta. Proveranno a non farci giocare? Dovremo essere bravi noi a non adeguarci al loro ritmo». Con la Salernitana a +4 potrebbe subentrare una sorta di ansia da prestazione per i giallorossi, ma Brini non è affatto d’accordo: «Ma quale ansia, il campionato è questo. Prima eravamo avanti noi, ora c’è la Salernitana. I miei giocatori non devono pensare a nulla, si matura anche da questo punto di vista e credo che la squadra stia rispondendo bene ad ogni situazione».
Fonte: Corriere dello Sport
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