Questa mattina è stato diffuso in forma anonima un audio in cui si parlava di far passare sotto banco alcuni cori razzisti. L’incriminato è Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, che non appena ha saputo dell’accaduto ha indetto subito una conferenza straordinaria in lega per mettere a tacere il tutto: “Questa è una casa di vetro, tutto è trasparente. Ogni volta che ci saranno attività, durante il bando, atte a destabilizzare il lavoro della Lega, io mi prenderò questa facoltà di potervi chiamare e spiegare le cose, per non farle crescere nel silenzio e farle diventare ingestibili. Avete ascoltato tutti l’audio, ribadisco rubato, con un cellulare e decontestualizzato.
Sono quindici secondi, vi leggo cosa è verbalizzato nei nostro documenti e che è stato accettato dai membri del consiglio: “23 settembre: l’ad affronta il tema delle bombe carta negli stadi, degli striscioni razzisti e violenti, ritiene che la Lega debba intervenire pesantemente contro ogni abuso e connivenza e con ogni strumento utile, precisa che porterà una proposta concreta nei prossimi consigli da discutere e deliberare eventualmente”. Significa che in quella sede stavo discutendo di una scelta strategica della Lega: dai documenti del 2015, da quelle che sono le disposizioni UEFA e FIFA, l’organizzatore dell’evento dà come mandato di non inquadrare chi effettua atti violenti dentro gli stadi. Togliere il microfono ai violenti, è un fatto noto. In questa maniera noi non blocchiamo nulla, le forze dell’ordine, gli ispettori federali, della Lega e l’arbitro, hanno l’obbligo di analizzare ogni forma di azione all’interno e comminare seduta stante o successivamente sanzioni. L’attività che fa una televisione è un’altra, fare spettacolo. Cerchiamo di lavorare da anni provando a non inquadrare le zone violente, non possiamo inquadrare striscioni violenti. Il presidente della UEFA Infantino ha detto di vergognarsi di essere italiano per quello che era successo nei nostri stadi, i cori danneggiano il nostro calcio, ne condizionano lo sviluppo. Stiamo lavorando con le norme attualmente presenti, coi sistemi tecnici attualmente presenti e con la collaborazione del club, comminare il “non gradimento”, una sorta di Daspo che può comminare la squadra. Dobbiamo evitare in ogni modo la trasformazione di quei criminali in degli eroi, c’è il rischio emulazione. Vorrei chiudere chiarendo la mia richiesta di non verbalizzare al segretario che si sente nell’audio, perché? Vi leggo l’intestazione di ogni verbale: “La verbalizzazione avviene in forma generale e sintetica al massimo, fatto salvo il diritto dei presenti di mettere a verbale determinati passaggi”. Dobbiamo evitare di farci male da soli, questo era il messaggio. Ho avvertito il presidente Gravina, ho avvertito il commissario, parlando col presidente ho appreso che questa registrazione è stata data in forma anonima due volte a lui stesso e alla Procura Federale, che l’ha esaminata. Nulla mi è stato comunicato fino a stamattina, i fatti sono questi”.
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