Cerca
Close this search box.

ANSA – Le accuse di Maradona: “Questo è il mondiale degli immigrati, c’è una mafia che porta i calciatori africani in Europa”

Ecco le dichiarazioni forti rilasciate da Maradona in merito alla provenienza dei calciatori del Mondiale

 “C’è una mafia che porta via i calciatori africani per naturalizzarli per le nazionali europee. E molte volte il bisogno obbliga questi giovani giocatori a fare una scelta del genere”. Diego Maradona nel corso della trasmissione “La mano del Diez” sull’emittente venezuelana Telesur, sottolinea che tre delle quattro nazionali semifinaliste ai Mondiali sono in gran parte composte da figli di immigrati e gente delle ex colonie. “Il 70% della Francia è composto da immigrati”, ha sottolineato l’ex fuoriclasse del Napoli, che poi precisa che Inghilterra e Belgio hanno percentuali quasi analoghe. “Del resto – dice ancora Maradona – è normale. Sono ragazzi che “spesso vivono in condizioni di svantaggio” e quindi sono attratti dall’avere “quattro pasti al giorno e l’opportunità di mettersi alla prova “Il traffico di calciatori è una cosa terribile e ha raggiunto livelli incredibili, anche nelle grandi federazioni. Non ci sono dubbi che in questo Mondiale abbiamo la più alta percentuale di immigrati di sempre”.

fonte: ANSA

Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.