Il noto scrittore bianconero Giampiero Mughini ha salutato Bonucci approdato al Milan con una lettera d’addio su “Dagospia” definendolo: “un giocatore implacabile in difesa, unico nel “lanciare” la palla ai propri compagni che attaccano in lontananza, capacissimo a metterla dentro e di testa e di piede, intelligente rompicoglioni nel dire a destra e a manca ai suoi compagni in campo che cosa devono fare. In tutto questo lei è un giocatore unico al mondo. Fossi stato in Massimiliano Allegri non avrei usato una volta l’espressione “testa di cazzo” nei suoi confronti. Non è affatto un’espressione lancinante (ad esempio nel caso di un parlamentare italiano cui è stata recentemente appioppata, voglio dire che era una battutaccia e non aveva nessuna valenza antisemita), e comunque le parole sono sacre e vanno ogni volta pesate e commisurate. Peccato, lei sarebbe stato il capitano della Juventus, dopo Gigi. Niente di male, “Leo”. Buon tutto. Una carezza al suo bambino, un bacio a sfiorare il dorso della mano alla sua intelligente moglie, lo stesso abbraccio a lei di alcuni mesi fa e l’augurio che senz’altro l’anno prossimo arriverete secondi nel bellissimo romanzo dello scudetto. Con immutata stima e affetto”.
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