Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
Presidente, che voto darebbe ai suoi 30 anni di Milan?
“Siamo partiti puntando al 10. Per com’è andata direi 10 e lode. Sono stati trent’anni magici. Abbiamo vinto più di tutti. Ci siamo conquistati 363 milioni di simpatizzanti nel mondo. E soprattutto il nostro amore per il Milan è stato ripagato e ci ha riempito il cuore di felicità”.
Se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto o cambierebbe qualcosa?
“Non cambierei certo la missione data alla squadra. Quella di giocare per essere padroni del campo e del gioco, di vincere convincendo, con il bel gioco, l’entusiasmo, la passione e la lealtà nei confronti dei nostri avversari”.
Qual è l’allenatore al quale è rimasto più legato?
“Sacchi mi ricorda i primi meravigliosi anni. Ma sono legato da una profonda amicizia anche ad Ancelotti e a Capello”.
E’ vero che prima di puntare su Mihajlovic aveva scartato la candidatura di Sarri?
“Quando si sceglie qualcuno, per definizione cadono le altre candidature. Anche quelle di cui si ha la massima stima, come nel caso di Sarri”.
Che regalo vorrebbe per i suoi 30 anni di Milan in vista del Napoli?
“Sabato, in occasione dell’anniversario, vorrei pranzare con la squadra a Milanello. Ne approfitterò per chiedere a Mihajlovic di vincere tutte le partite da qui alla fine”.
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