Troppe le critiche piovute adosso a Rafa Benitez in questi giorni. Accusato di tutto: mancanza di polso, di dialogo e anche di non essere un giusto motivatore. Lui che in prima persona telefonò a calciatori del calibro di Higuain, Callejon e Mertens, per convincerli ad
Lorenzo Insigne e Simone Zaza: saranno parte integrante del nuovo corso azzurro. Se il bomber neroverde si era già reso protagonista nelle ultime uscite della nazionale, Lorenzo potrà presto seguirlo. Antonio Conte tiene d’occhio l’evolversi della loro crescita: presente al Mapei Stadium ieri pomeriggio per
Il Napoli non poteva più sbagliare e col Sassuolo è arrivata la vittoria, come ‘ordinato’ da Rafa Benitez. Del vero Napoli, però ci sono ancora poche tracce. Il tecnico spagnolo può tenersi stretti i tre punti, che portano i partenopei nella scia delle due milanesi,
Avanti un altro: c’è anche Jorginho, ha gamba, corsa per accentuare il turn-over in corsa e soprattutto ora è disponibile per la gara di giovedì a Bratislava e, volendo, anche per quella di domenica sera con il Torino. Avanti un altro, certo: perché sette partite
Seconda partita da ex, seconda sconfitta. Gli appuntamenti contro il Napoli, evidentemente, non sono fortunati per Paolo Cannavaro, cresciuto nelle giovanili del vecchio club,emigrato nel’98 al Verona, poi tornato nel 2006 per indossare la maglia azzurra in serie B e diventare il titolare della fascia dopo l’addio di Montervino. Cannavaro, a fine partita, è
A Reggio Emilia il Sassuolo ha schierato uno straniero su undici, il franco-algerino Taider; il Napoli ha presentato un italiano su undici, Insigne, l’unico napoletano. Il club azzurro ha la percentuale più bassa di italiani in rosa della Serie A: appena il 20%, ovvero 5
Rassegniamoci: c’è sempre la notte di Bilbao ad oscurar la mente, ad ottenebrarla, a lasciare ch’emerga quel velo di malinconia persino a Reggio Emilia, mentre intorno c’è la dimensione «finalmente» della normalità e certo non sarà lo 0-1 sul Sassuolo a trasformare in euforia. Però
Gargano e Britos, i due azzurri ad un passo dall’addio a luglio, tra i migliori in campo contro il Sassuolo. La graduale scoperta di David Lopez, che proprio con Gargano forma una coppia centrale in grado di fornire protezione alla difesa a quattro. E il
Sin prisa, sin pausa: ma con una allegria (repressa) che riconduce alla normalità perduta. Sin prisa e sin pausa: e però con il Napoli che resiste, si allunga e poi si accartoccia su se stesso, si eleva (per un po’) oltre la crisi e poi
E segna sempre lui: e in quegli occhi che sprizzano felicità, in quello sguardo un po’ fanciullesco e persino impaurito, c’è l’orgoglio (pure quello ferito) di chi è riuscito a lasciarsi alle spalle la malinconia. «Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto. Dobbiamo vincere e lo faremo».
Troppe le critiche piovute adosso a Rafa Benitez in questi giorni. Accusato di tutto: mancanza di polso, di dialogo e anche di non essere un giusto motivatore. Lui che in prima persona telefonò a calciatori del calibro di Higuain, Callejon e Mertens, per convincerli ad
Lorenzo Insigne e Simone Zaza: saranno parte integrante del nuovo corso azzurro. Se il bomber neroverde si era già reso protagonista nelle ultime uscite della nazionale, Lorenzo potrà presto seguirlo. Antonio Conte tiene d’occhio l’evolversi della loro crescita: presente al Mapei Stadium ieri pomeriggio per
Il Napoli non poteva più sbagliare e col Sassuolo è arrivata la vittoria, come ‘ordinato’ da Rafa Benitez. Del vero Napoli, però ci sono ancora poche tracce. Il tecnico spagnolo può tenersi stretti i tre punti, che portano i partenopei nella scia delle due milanesi,
Avanti un altro: c’è anche Jorginho, ha gamba, corsa per accentuare il turn-over in corsa e soprattutto ora è disponibile per la gara di giovedì a Bratislava e, volendo, anche per quella di domenica sera con il Torino. Avanti un altro, certo: perché sette partite
Seconda partita da ex, seconda sconfitta. Gli appuntamenti contro il Napoli, evidentemente, non sono fortunati per Paolo Cannavaro, cresciuto nelle giovanili del vecchio club,emigrato nel’98 al Verona, poi tornato nel 2006 per indossare la maglia azzurra in serie B e diventare il titolare della fascia dopo l’addio di Montervino. Cannavaro, a fine partita, è
A Reggio Emilia il Sassuolo ha schierato uno straniero su undici, il franco-algerino Taider; il Napoli ha presentato un italiano su undici, Insigne, l’unico napoletano. Il club azzurro ha la percentuale più bassa di italiani in rosa della Serie A: appena il 20%, ovvero 5
Rassegniamoci: c’è sempre la notte di Bilbao ad oscurar la mente, ad ottenebrarla, a lasciare ch’emerga quel velo di malinconia persino a Reggio Emilia, mentre intorno c’è la dimensione «finalmente» della normalità e certo non sarà lo 0-1 sul Sassuolo a trasformare in euforia. Però
Gargano e Britos, i due azzurri ad un passo dall’addio a luglio, tra i migliori in campo contro il Sassuolo. La graduale scoperta di David Lopez, che proprio con Gargano forma una coppia centrale in grado di fornire protezione alla difesa a quattro. E il
Sin prisa, sin pausa: ma con una allegria (repressa) che riconduce alla normalità perduta. Sin prisa e sin pausa: e però con il Napoli che resiste, si allunga e poi si accartoccia su se stesso, si eleva (per un po’) oltre la crisi e poi
E segna sempre lui: e in quegli occhi che sprizzano felicità, in quello sguardo un po’ fanciullesco e persino impaurito, c’è l’orgoglio (pure quello ferito) di chi è riuscito a lasciarsi alle spalle la malinconia. «Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto. Dobbiamo vincere e lo faremo».
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