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ESCLUSIVA – Turi (all. Primavera Juve Stabia): “A Napoli per fare la partita. In dubbio Elefante. Sull’era De Laurentiis penso…”

"Gli azzurri sono senz'altro una bella squadra, ma i miei ragazzi sono caparbi e non mollano mai"

Il prossimo turno del campionato Primavera riserva un derby campano denso di significati tra il Napoli di Giampaolo Saurini e la Juve Stabia di Mario Turi. Tanti sono gli spunti di riflessione e gli intrecci sui quali discutere. La redazione di Iamnaples.it ha intervistato in esclusiva il mister della Primavera stabiese Mario Turi. Ecco le sue considerazioni esternate alle nostre domande:

Fino ad ora la tua Juve Stabia ha totalizzato otto punti in otto gare (avendo però già affrontato squadre blasonate come Roma, Livorno, Fiorentina e Catania). I diversi punti persi sono da attribuire all’inesperienza dei suoi ragazzi o a circostanze sfavorevoli capitate in queste gare? Ormai hai incontrato quasi tutte le realtà più attrezzate del girone C, quali sono secondo te le formazioni più pronte per andare alla fase finale?

“Obiettivamente abbiamo incontrato fino ad ora delle squadre che hanno un qualcosa più di noi, non solo sulla carta. Sinceramente in certe occasioni mi aspettavo che il divario potesse esser molto più superiore di quello che effettivamente è stato. La squadra più attrezzata secondo me può esser la Lazio. Ha l’ossatura dello scorso anno, anche se ha perso Keita che oramai gioca in pianta stabile nella prima squadra. Sono comunque tanti gli undicesimi che l’anno scorso hanno vinto il campionato, perciò resta la favorita davanti a Roma, Fiorentina e Livorno. Dietro ci sono Napoli, Palermo e Catania che possono sperare di insidiare il quarto posto o un quinto posto con un buon numero di punti che gli consenta di andare a fare i play-off”

Mancano cinque gare al termine del girone d’andata, quanta possibilità c’è di vedere la Juve Stabia a ridosso della zona play-off a fine anno?

“Con i giovani i campionati sono strani perché questi ragazzi da un momento all’altro posso avere un’involuzione o un’evoluzione improvvisa. La cosa che essenzialmente mi rincuora è che mi trovo ad allenare un gruppo nuovo, eccezion fatta per qualche elemento, che ha grande potenzialità e che si allena benissimo. Spesso siamo andati sotto con il risultato, ma abbiamo avuto sempre la forza di recuperare se non di ribaltare il match. Hanno caparbietà e non mollano mai. Adesso non so dove ci posizioneremo a fine anno, a me interessa principalmente che ognuno di loro cresca individualmente per effettuare un salto di qualità importante”

Ad inizio stagione i suoi ragazzi hanno perso di misura la gara di Coppa Italia contro il Napoli: cosa vi ha lasciato a livello tattico quella gara? Come affronterete il Napoli? Che partita dobbiamo aspettarci?

“E’ stata una partita di inizio anno, quindi le due formazioni non erano ancora rodate al massimo. Fu anche una partita abbastanza equilibrata, dove andammo sotto nel primo tempo anche se poi nella ripresa siamo stati più insistenti. Loro sono un gruppo giovane dove giocano tanti 96’, stanno facendo una programmazione biennale. Stanno facendo bene anche in Youth League e in Coppa Italia, vedrete che la formazione di Saurini risalirà anche in campionato. E’ difficile prevedere come si svilupperà la partita di sabato. Come diceva un mio collega “I derby si giocano per vincere” e quindi non penso di mettere in campo una formazione attendista, anzi. Tutto dipende dall’approccio in campo dei ragazzi. Andremo a Napoli per fare la partita, se non ne fossimo capaci allora dovremmo difenderci e ripartire.”

L’arrivo di un altro ex Napoli come Eduardo Maresca nel ruolo di capo osservatori ha già portato qualche beneficio? Quali sono i vostri rapporti?

“Eduardo ha un compito che va più verso lo scouting, il suo contatto con la Primavera è minimo. La Juve Stabia ha un confronto quasi quotidiano con tutte le componenti del settore giovanile, cosa che è sicuramente è un momento di crescita per tutti noi. E’ chiaro che il consiglio di un esperto che si trova in questo mondo da tanti anni può solo che giovare, quindi la sua presenza non può che far bene. Dal punto di vista tecnico-tattico da quando è arrivato Lupo il referente è lui”

Mennella, La Gatta, Mileto, Guarino e Del Bono: tanti i ragazzi provenienti dal settore giovanile del Napoli. Sentiranno più del dovuto il significato di questa gara?

“E’ capitato anche all’andata che a volte la voglia di rivincita contro chi non ha creduto in loro possa avere a volte un aspetto negativo, ti rende nervoso, contratto. Cercherò di gestire al meglio questa situazione, anche se Mileto, La Gatta e Del Bono sono infortunati in questo momento. Spero di portare Mileto in panchina, ma vedremo solo alla fine”

Uno degli elementi di spicco della sua rosa è senz’altro Vincenzo Guarino, il quale ha collezionato anche una presenza l’anno scorso in Serie B con la prima squadra. In passato è stato seguito anche dal Chievo Verona. Cosa ne pensi della sua crescita professionale? Potrebbe ancora trovare spazio in prima squadra in certe circostanze?

“Da un punto di vista tattico il ragazzo è cresciuto, ma ha ancora da limare alcuni aspetti caratteriali. Dal punto di vista tecnico deve ancora migliorare tanto, affinando le sue doti. Se a questa crescita lenta ma graduale si abbina una maggiore gestione dei suoi stati d’animo, non facendosi prendere dalla foga del momento, allora potrebbe esser un elemento interessante per la prima squadra”

Cardone e Elefante sono stati cercati da Genoa e Napoli. Si stanno confermando anche quest’anno con i vostri colori. Come valuta i loro progressi? Sono pronti per club di serie A?

“Elefante forse è il giocatore qualitativamente più di spicco della nostra rosa (clicca qui per leggere la nostra esclusiva sull’interesse del Napoli), forse non so se lo terrò a disposizione per il match di sabato perché è in prima squadra e ad oggi non mi è stato ancora comunicato se scende in Primavera o meno. Sabato era in panchina nel derby contro l’Avellino, si allena sempre con loro e saprò solo nell’ultimo momento se utilizzarlo. Per Cardone vale lo stesso discorso di Guarino: da un punto di vista tecnico-tattico ha poco da imparare, è un mancino con un ottimo fisico e un bel calcio. Deve ancora maturare definitivamente, ma sicuramente è un buon prospetto per la prima squadra”

Sabato affronterete una squadra con elementi Nazionali come Tutino e Romano, di ritorno dal Mondiale Under 17. Lei come si spiega il fatto che il Napoli non riesca a primeggiare nei campionati giovanili?

“Con i Giovanissimi il Napoli ha fatto una finale qualche anno fa contro la Fiorentina, ed era questo gruppo 96’ che adesso è arrivato in Primavera. L’anno scorso hanno centrato la finale di Coppa Italia. Secondo me il lavoro di un settore giovanile non si valuta sui trofei, se il Napoli sfornasse un Insigne ogni tre anni farebbe già un grande risultato. L’operato dell’era De Laurentiis sta venendo adesso fuori con giocatori come Tutino e Romano che diventeranno professionisti ad alti livelli. Non è un lavoro da buttare via”

A cura di Gilberto D’Alessio

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