Nella vita la sorpresa è sempre dietro l’angolo, anche quando meno te lo aspetti. I treni passano una sola volta e bisogna essere bravi a prendere quello giusto, quello che arriva e che proprio non puoi perdere. Nel calcio questa è storia nota, in tanti sono stati bravi a salire sulla carrozza giusta, mentre altri, o per sfortuna o chissà per quale altro motivo, non ci sono mai riusciti. Ciccio Troise il suo treno lo ha preso al volo, balzando in un istante dalla Serie D alla Serie A, dalla piccola realtà di Terracina, squadra neopromossa dall’Eccellenza, che aveva puntato su di lui dopo l’esperienza sfortunata al Torrecuso, al Chievo Verona. Storie rare, di quelle che si sentono una volta ogni tanto e che ti lasciano a bocca aperta. E’ bastata una chiamata di Giuseppe Sannino (clicca qui per leggere il nostro approfondimento sul tecnico del Chievo), frutto di una stima reciproca rinsaldatasi negli incontri estivi al seminario dell’AACI (clicca qui per leggere il nostro approfondimento) e al gran gala Football Leader (clicca qui per leggere l’articolo sull’evento) per convincerlo a cambiare vita e a non perdere l’occasione. Adesso Troise è il secondo di Sannino a Verona e già domani, alla seconda giornata, il Chievo incontrerà il Napoli per qualche strano intreccio del destino. Già, quel Napoli con il quale Troise ha cominciato a dare i primi calci ad un pallone, con il quale ha vinto uno scudetto della categoria Allievi, facendo tutta la trafila delle giovanili con la squadra azzurra per sei anni. Centrocampista che oggi definiremo moderno, dopo essersi messo in luce con la Primavera non è mai riuscito ad esordire in prima squadra e così ha continuato la sua carriera in Serie C2, prima a Potenza dove ha vinto il campionato, poi al Casale e all’Olbia, sempre in C2, per poi scendere in Serie D, al Santa Teresa e poi alla Vogherese, dove è stato dal 1994 al 1998, con due prestiti alla Salicese e alla Bressana. E’ in Eccellenza che il biondo centrocampista partenopeo trova la sua dimensione: a Scafati vince due campionati, prima di terminare la carriera tra Volla e Internapoli.
E’ nel 2008, dopo quasi vent’anni da professionista che Troise decide di diventare allenatore, la prima squadra a credere in lui è proprio la Virtus Volla, l’ultima squadra ad averlo avuto da giocatore. A Volla si mette in luce, il suo gioco palla a terra con centrocampo stretto e pochi lanci lunghi piace ed è vincente, i suoi metodi di lavoro sono duri ma interessanti, la tattica è la regina indiscussa del suo “modus operandi” e i risultati non tardano ad arrivare. Le sue squadre giocano in maniera corale, il gruppo per lui è fondamentale e il pallone non si getta mai. Tutte queste qualità vengono notate dall’Arzanese, che nel 2009-2010 lo assume e grazie a lui la squadra dell’hinterland napoletano ottiene un importantissimo secondo posto ed il ripescaggio in Serie D. L’anno seguente viene assunto dall’Atletico Nola, neopromosso in Serie D, ma l’avventura non dura nemmeno un mese e così arriva il ritorno a Volla, prima dell’approdo a Scafati nel febbraio 2012 e di quello a Torrecuso, nel luglio 2012. L’avventura nel beneventano finisce a dicembre e a giugno 2013 arriva la chiamata del Terracina. Il resto è storia recente e conosciuta, Sannino ha creduto fortemente nell’ex centrocampista napoletano, adesso giovane allenatore di belle speranze. E chissà che nella vita non passino altri treni…
A cura di Dario Gambardella.
Si ringrazia Chrystian Calvelli per la collaborazione.
