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Conte: “Al San Paolo una sfida come le altre. Triste polemizzare sulle designazioni arbitrali”

Si è da poco conclusa la conferenza stampa pre-partita di Antonio Conte. Ecco le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Togliamoci il dente. Ho letto in settimana campagne contro la designazione arbitrale. Una designazione arbitrale. Tu hai da dire qualcosa? Sei soddisfatto?
“Sicuramente non è bello parlare delle designazioni, anche perchè qui c’è solamente una persona che ha l’autorità e il compito di farlo, che è Braschi, quindi noi siamo molto sereni da questo punto di vista. Dispiace perchè si trovano sempre tutte le occasioni per fare delle polemiche, anche da parte di ex addetti ai lavori. Questo non va bene, perchè ci deve essere comunque un clima di fiducia nell’operato degli arbitri e del signor Braschi che fa la designazione. Dispiace leggere che c’è stato, sembra, un ostracismo nei confronti di Rizzoli. Ripeto, Rizzoli, Tagliavento, Bergonzi, Orsato, che è stato designato… noi abbiamo la massima fiducia sugli arbitri. E’ inevitabile che a volte sbagliano e a volte ci possiamo  arrabbiare come è successo in passato. Io quando mi sono arrabbiato, ho pagato. Però questo non significa che non abbia rispetto e fiducia nel loro operato e in quello che fanno. Dispiace però che ogni volta leggi un clima un po’…. così… di qualcosa di losco, di misterioso. Noi siamo molto tranquilli e sereni perchè alla fine deve vincere chi è più forte, chi dimostra in campo di essere il migliore, quello deve vincere. I protagonisti sono i calciatori, in assoluto, gli arbitri devono fare gli arbitri, devono arbitrare la partita in maniera serena, imparziale, cercando di fischiare quello che ritengono giusto. Noi da questo punto di vista siamo molto molto sereni”.

Antonio, questa è la prima volta in questa stagione che la Juve può giocare uno scontro diretto o una partita di campionato, arrivando da 12 giorni di lavoro all’interno dei quali c’è stata un’altra sola partita. Pensi che questo sia un vantaggio? Rivedremo la Juve degli scontri diretti dell’anno scorso? Quella che li ha sempre dominati, a differenza di quanto avvenuto quest’anno? Un’altra cosa: la Juve non vince a Napoli dal 2000: come ti spieghi questa serie di risultati negativi? Ti aspetti un ambiente particolare?
“I percorsi dell’anno scorso e di quest’anno è inevitabile che debbano essere differenti, anche perchè l’anno scorso non partecipavamo alla Champions League. Mi parli della partita di domani, ma mercoledì ne abbiamo un’altra molto importante col Celtic. Noi quindi abbiamo preparato come al solito una serie di partite che a volte vengono cadenzate in maniera da soffocare – mi riferisco alle tre partite in sette giorni -, altre volte vengono cadenzate nella maniera più giusta, in modo da poter cercare di lavorare, cercare di preparare le partite nella maniera migliore. A volte un giorno ti cambia la vita, a me come allenatore e anche alla squadra, proprio per una questione di preparazione, di organizzazione, di tempo, proprio per dedicarsi alla partita. L’anno scorso avevamo più tempo e quindi era più specifica la cosa. Però, preferiamo questa situazione, la situazione di quest’anno, perchè essere presenti su tre fronti – perchè la Coppa Italia l’abbiamo giocata tutta anche se siamo stati eliminati in Semifinale -, essere ancora in corsa in Champions, lottare per lo Scudetto, sicuramente è una bellissima situazione, sapendo che ci sono più difficoltà e che possiamo pagare dazio, questo è fuori dubbio”.

Domani pensi che la Juve arrivi al 100%….
“Ma la Juve per me arriva sempre al 100%, poi a volte il responso del campo ci sà ragione, a volte ci dà meno ragione, però noi cerchiamo di arrivare al massimo a tutti gli appuntamenti, anche se dovessimo giocare due giorni dopo. Uno non ha il timer e in base al timer dei giorni arrivi al 100%, all’80% o al 50%; cerchi sempre di arrivare sempre al 100%, perchè non dimentichiamo che oltre al discorso fisico conta molto l’aspetto psicolgico, la testa. Questo a volte viene sottovalutato, ma è un elemento importante”.

Come si prepara una partita come quella di domani dal punto di vista psicologico? Poi visto che ci dà sempre la formazione, le possibilità di vedere Chiellini dal primo minuto quali sono?
“Io prima della partita col Siena avevo espresso un concetto molto semplice, ma che mi sembra molto giusto: i tre punti del Siena valevano come i tre punti del Napoli. Affrontavamo una squadra che era in grandissima salute, lo abbiamo fatto nel migliore dei modi, abbiamo vinto una partita in maniera giusta. Adesso ci prepariamo ad affrontare una bella partita, come poi nel prosieguo saranno anche partite forti, toste, quelle col Milan, in casa nostra, in casa dell’Inter, in casa della Lazio. Questa è una delle tante partite che da qui alla fine dovremo affrontare per arrivare al traguardo finale. Da questo punto di vista siamo molto sereni, consideriamo la partita di domani come le altre, anche perchè non finirà domani il campionato, nè in caso di vittoria, nè in caso di pareggio, nè in caso di… sapete che non amo nominare quella parola (ride, ndr)… e quindi ci saranno davanti ancora undici partite, importanti tutte, perchè in ogni partita ci saranno tre punti. Per quello che riguarda la formazione, non vi do mai la formazione perchè dopo abbiamo l’allenamento e quindi non vorrei darvi delle informazioni sbagliate. Magari può succedere qualcosa in allenamento e poi rimanete…. vi do il numero di telefono e mi chiamate tutti dopo (ride, ndr). Giorgio sta bene, ha recuperato, vediamo un attimo, voglio parlare con lui prima di prendere qualsiasi tipo di decisione, anche perchè io posso avere un pensiero, ma poi bisogna sempre che collimino gli interessi della squadra, del giocatore e gli interessi miei, che sono quelli della squadra. Faremo un’attenta valutazione. L’importante è che Giorgio sia uscito fuori da questo incubo, da questo brutto infortunio. A proposito di infortunio, faccio gli auguri… glieli ho fatti personalmente, però, facciamo gli auguri a Simone Pepe, che ha avuto ieri questa operazione. Per fortuna sono state asportate via queste calcificazioni, lo aspettiamo quanto prima. Vediamo poi dall’allenamento che cosa ne esce fuori”.

Come mai quest’anno le partite meno belle le avete giocate contro le squadre più forti? Il Milan, l’Inter, la Lazio. Da quando sei alla Juve il Napoli vi ha battuto una sola volta in Coppa Italia, in una condizione particolare, perchè voi eravate forse ancora un po’ ubriachi dallo Scudetto. Si può parlare di due squadre sullo stesso piano? O in questi 18 mesi la Juve ha dimostrato di essere su un gradino o  due superiore al Napoli?
“Partiamo a ritroso, perchè se noi andiamo a guardare l’anno scorso, noi partivamo da due settimi posti, mentre il Napoli si era attrezzato per fare la Champions League. Sicuramente l’anno scorso noi partivano ai nastri di partenza nettamente dietro rispetto al Napoli, perchè, ribadisco, con una base da due settimi, mentre il Napoli si era attrezzato per fare la Champions e poi ha fatto anche una buonissima Champions. Noi avevamo solo il campionato e la Coppa Italia e abbiamo fatto meglio rispetto a loro, abbiamo vinto lo Scudetto. Quest’anno, sicuramente, con lo Scudetto sulla maglia, le posizioni di partenza vedevano noi favoriti, perchè comunque lo Scudetto sulla maglia porta ad essere favoriti. Però il Napoli mi sembra che anche quest’anno sia a luglio che nel mercato di riparazione sia intervenuto in maniera importante, rinforzando una rosa, quella dell’anno scorso, che in partenza doveva essere più forte della Juventus. E’ una squadra che può ambire sicuramente allo Scudetto, è uscita in maniera prematura dalle due competizioni, la Coppa Italia e l’Europa League, ha un unico obiettivo che è quello del campionato e dello Scudetto, ed è attrezzata. Poi, ripeto, è il campo che dovrà dimostrare chi è più forte. Noi l’anno scorso non eravamo i più forti sulla carta e abbiamo vinto noi. E’ il campo l’unico giudice che può dare delle sentenze. Noi ci auguriamo anche quest’anno che vinca la migliore, perchè è giusto che sia così”.  

Ma come con il Milan, con l’Inter, non avete fatto bene…
“Come mai? Perchè affronti squadre di qualità, che hanno qualità. Tu affronti l’Inter, Milito, Palacio, Cassano, qualità alo stato puro; affronti il Milan, Robinho, El Shaarawy, Boateng, adesso anche Balotelli, è qualità allo stato puro; quando affronti la Roma, affronti Totti, Lamela, Osvaldo, Pjanic, De Rossi, è qualità allo stato puro. Sono squadre di grandi qualità che possono mettere in difficoltà sia la Juventus che altre squadre, soprattutto quando poi vieni da impegni ravvicinati e vieni  da partite in cui c’è stato un dispendio non solo fisico, ma anche psichico, a livello nervoso”.

Pensi che possa essere una partita come le altre anche per il Napoli? Poi quanto hai temuto la sera della sconfitta con la Roma, di poter arrivare a questo confronto con il Napoli con un vantaggio molto risicato, quasi in prossimità di sorpasso. E se in qualche modo un’eventualità del genere avrebbe cambiato la tua vigilia  e l’impostazione della partita….
“Questa non è che è una partita come le altre, è una partita con una squadra, tra quelle sei-sette, che partono con l’obiettivo di vincere lo Scudetto, quindi mi riferisco a Napoli, Milan, Inter, Roma, Lazio. E’ una partita come quelle contro queste sei-sette. E ribadisco che dopo questa ne avremo altre, perchè poi quando affronteremo l’Inter, il Milan, la Lazio, ci sarà lo stesso questo accentramento a livello mediatico, di interesse, quindi, si dirà che c’è il Milan-Juventus day, l’Inter-Juventus day. Ma a noi questo deve far piacere perchè abbiamo spostato di nuovo l’attenzione su di noi, perchè due anni fa questo non c’era.  Noi dobbiamo essere molto orgogliosi e contenti perchè adesso abbiamo spostato un’altra volta l’attenzione  su di noi e contro chi giochiamo. Questo ci deve rendere orgogliosi e contenti”.   

Per il Napoli secondo te è “La Partita”? Quella che può decidere il suo destino in un modo o nell’altro.
“Questa domanda dovresti farla a Mazzarri, nel senso che io non posso permettermi di dire un qualcosa che pensa il Napoli. Spetterà ai giornalisti fare la domanda a Mazzarri. Alla domanda su come considero io questa partita, ho risposto e penso che sia stato abbastanza esauriente. Dopo la partita contro la Roma c’era grande dispiacere, perchè dopo una sconfitta c’è sempre grande dispiacere e ci deve essere sempre grande dispiacere, perchè come dico sempre, chi accoglie la sconfitta col sorriso sulle labbra è perchè si prepara a prenderne un’altra. Io cerco di inculcare questo ai miei calciatori. Noi eravamo molto dispiaciuti per la sconfitta, però non è che abbiamo pensato, mamma mia, domani se chi insegue vince, arriva, non arriva. Finisce lì. Bisogna analizzare perchè si è persa la partita e cercare poi di essere più forti su quegli errori. Ma noi guardiamo sempre molto in casa nostra”.

Volevo sapere che tipo di settimana ha vissuto Giovinco, viste anche le tante parole che si sono spese su di lui, sia da parte tua, che da parte di addetti ai lavori e non solo. Poi volevo sapere che fine ha fatto Quagliarella, visto che è sparito anche dalla rotazione in corso d’opera…
“Per quanto riguarda Giovinco, ho visto che ha avuto una settimana di gloria, perchè ho visto che è stato messo anche nelle votazioni, tra Pd, Pdl, Monti, poi c’è la lista Giovinco. Io, vi dico la verità, ho votato la lista Giovinco. Quindi anche qualche suo compagno ha votato per Giovinco. I voti che sono andati persi sono stati i nostri.  Alla fine non siamo riusciti a … dobbiamo cercare di trovare qualche coalizione. No, ma lui l’ha vissuta in maniera molto serena, perchè poi quando si vince, si fa gol e si sa che si è fatta una buonissima prestazione, la si vive in maniera serena. Da questo punto di vista, però, ho trovato un Giovinco molto più maturo dei suoi 25 anni, riesce sempre a gestire le pressioni. non dimentichiamo che non è facile perchè è il primo anno che – lui come tanti altri della rosa – vivono situazioni in casa Juventus. Che significa in casa Juventus? Che devi vincere, che devi lottare per vincere, con gli obiettivi, devi giocare ogni tre giorni e non è facile. Poi Quagliarella…. niente, Quagliarella si sta allenando, nel momento in cui lo trovo in forma, lo vedo bene in allenamento, giocherà”.

E’ giusto aspettarsi una Juve un po’ più attendista e magari pronta a giocare in contropiede avendo due risultati su tre utili? Poi se dopo aver zittito mugugni e fischi verso Giovinco e Vucinic, si sente di dire qualcosa contro alcuni cori antipatici, razzisti, che costano alla società anche grosse multe; mi riferisco ovviamente a quelli contro il Napoli…
“E’ inevitabile che sia brutto sentire dei cori razzisti in tutti gli stadi. Non deve accadere questo, perchè nel 2013 non ci possiamo permettere ancora di stare lì ad insultare per il colore della pelle, insulti razziali o chissà per che cosa, quindi lo trovo veramente demenziale questo comportamento. Per l’atteggiamento tattico, noi abbiamo un nostro modo di giocare al calcio, quindi non è che c’è casa o trasferta: prima nel passato, il nostro tipo di calcio, soprattutto in Italia, era quello di voler essere arroganti in casa, poi in trasferta, difendiamoci e ripartiamo, speriamo in qualche contropiede. Noi cerchiamo di fare un calcio sempre propositivo, cerchiamo di farlo sapendo che a volte ci riesce e a volte ci sono le squadre avversarie che non ce lo permettono. Io mi auguro domani di fare una buonissima partita, con le nostre idee, con la nostra organizzazione, sapendo di affrontare un avversario forte, però dico sempre: che vinca il migliore”.

 

Fonte: Tuttojuve.com

 

La Redazione

L.D.M.

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