Nella Primavera di Saurini, al primo posto nel girone C e in semifinale di Tim Cup contro la Roma, si è messo in mostra Francesco Savarise, difensore duttile che può giocare sia da centrale che da esterno basso. Le sue prestazioni hanno attirato l’attenzione di Luigi Di Biagio, allenatore dell’Under 20. La redazione di IamNaples.it fa un viaggio nella sua storia e nelle sue ambizioni attraverso le parole di sua mamma, la signora Nunzia, che abbiamo incontrato al “Bisceglia” di Aversa in occasione di Napoli-Crotone del campionato Primavera. Ecco l’intervista rilasciata ai nostri microfoni:
Signora, ci racconti i primi passi di Francesco nel mondo del calcio?
“Mio figlio ha iniziato a giocare a calcio a circa 5 anni. Noi abitavamo in un parco e si dilettava a giocare nella scuola calcio vicino casa nostra. Allora lo portai a Castelcisterna, iscrivendolo alla scuola calcio del sig. D’Amato; l’allenatore Mimmo Panico (attuale allenatore dei Giovanissimi Nazionali della Juve Stabia, ndr) lo vide e lo portò al Real Pomigliano; Francesco è stato per qualche anno calcisticamente un suo allievo. Il signor Panico è stato per Francesco come un fratello maggiore, si è costruito un rapporto di portata superiore al semplice discorso calcistico. In occasione di una partita a Casoria, conoscemmo il direttore Fabio Andreotti (attualmente il suo procuratore con la Football Global Service, ndr), che ci chiese se Francesco si potesse allenare con la sua scuola calcio; dopo pochi mesi iniziò l’avventura nel Napoli. Nel club azzurro milita da otto anni, ha potuto usufruire delle indicazioni di bravi allenatori e soprattutto ottime persone come Cusano, Liguori e tutti gli altri. Mio figlio si adatta a qualsiasi circostanza, è un ragazzo tranquillo, si riesce ad ambientare con i suoi compagni di squadra”.
Quest’anno suo figlio ha giocato sia da difensore centrale che da esterno destro di difesa, con buoni risultati in entrambe le posizioni. Si aspettava che Francesco raggiungesse livelli così importanti nel suo percorso di crescita alla sua età?
“Sinceramente no perché all’inizio portai mio figlio a giocare a calcetto per fargli praticare uno sport, però, Francesco ha sempre mostrato grande passione perché è un ragazzo ambizioso. Non mi ha mai creato problemi, da poco si è diplomato e, dopo tanti sacrifici compiuti, è giusto che ottenga i successi nella vita. Appena tornava da scuola, mangiava qualcosa e poi scendeva per andare ad allenarsi. Rientrato dal campo, si metteva a studiare; insomma una persona davvero volenterosa in tutto e per tutto. Ringrazio il Signore per il suo carattere e gli auguro che non mi crei problemi in futuro (ride n.d.r.)”.
E’ l’unico calciatore della famiglia o ce ne sono altri?
“No, non ci sono altri calciatori perchè sua sorella, più piccola di lui, non gioca a calcio. Il padre non lavora nel settore e in famiglia nessuno ha mai giocato a calcio. Solo Francesco ha la passione per il pallone”.
Che rapporti ha Francesco con i compagni di squadra?
“Sinceramente non noto nessun problema con il resto della squadra, anzi è un ragazzo che va d’accordo con tutti, si fa voler bene per la sua semplicità. Anche gli altri genitori, che spesso incontro al campo, parlano molto bene di Francesco”.
Quali sono i progetti di Francesco?
“Non sono una grande esperta di calcio e quindi non posso dire se Francesco è bravo o meno perché non sono nella posizione di giudicarlo. Quello che posso dire è che lo vedo tranquillo, gioca a pallone soprattutto per passione e sono contenta per il suo approccio sereno al calcio. Inoltre è molto autocritico, quest’aspetto è uno dei più belli del suo carattere. Io a fine partita gli chiedo se è contento della sua gara e lui spesso mi dice che poteva fare di meglio; quest’approccio lo rende un ragazzo intelligente. So bene che in questo sport capitano giornate dove ci si esprime al meglio e altre meno, però il grande impegno da parte sua non manca mai. Purtroppo ha subito nella sua giovane carriera anche delle umiliazioni, sono molti quelli che l’hanno giudicato solo per la statura e non per le sue qualità tecniche, però, è sempre andato avanti per la sua strada facendosi scivolare tutto addosso”.
Secondo lei, come reagirebbe Francesco all’eventuale interesse di altre squadre?
“Se ci fosse la possibilità di un miglioramento, non direbbe di no a prescindere perché valuterebbe la possibilità di fare nuove esperienze. A Napoli si trova benissimo, nella società ha incontrato tutte persone valide, oneste che rispettiamo molte, però, se dovessero arrivare proposte da altri club, lui le valuterebbe. Da madre mi auguro sempre il meglio per mio figlio”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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