Il calcio è cambiato, molti illuminati pensatori individuano nell’addio alla classica numerazione da 1 a 11 la svolta decisiva: il salto verso la personalizzazione di questo splendido sport. Nell’immaginario collettivo, però, non l’hanno spuntata: vince ancora l’identificazione del ruolo attraverso il numero, modello che persiste dalla Serie C in giù. A Napoli c’è un solo numero, però, che identifica il massimo, l’aspirazione, il modello del pallone: il 10, dedicato a Diego Armando Maradona. Quando si danno i primi calci per strada, il sogno è quella maglia che incarna la magia, il talento, la classe. Crescendo, però, ci si rende conto che il calcio è un gioco di squadra e ci si affeziona anche ad altre posizioni. C’è chi, da piccolo, infatti, sceglie un’altra strada, un altro numero, un’altra filosofia di gioco: sono i portieri, i numeri uno.
Nella “Campania Felix” ci sono anche loro, basta ricordarne alcuni giunti in Serie A: da Taglialatela a Iezzo passando per Mirante.
Una delle “cantere” specializzate nella formazione degli estremi difensori è l’Atletico Giugliano, diretto da Salvatore Sestile, ex portiere di Serie D in compagini come la Boys Caivanese e l’Agragas. L’Atletico Giugliano milita nel campionato di Promozione ma riesce ad unire all’attività professionistica la formazione calcistica del settore giovanile con circa trecento iscritti. Il Napoli ha puntato il proprio mirino su questa realtà da tempo, dagli anni in cui l’ex responsabile del vivaio azzurro Giuseppe Santoro ha organizzato l’attività di scouting con cui sono stati pescati i principali talenti della scugnizzeria.
Ad inaugurare l’asse GIugliano-Napoli è stato Gaetano Sestile, portiere classe ’93, figlio di Salvatore, che ha difeso i pali della Primavera azzurra due stagioni fa, sotto la guida di Roberto Miggiano. Attualmente gioca nella Fortis Trani in Serie D, ma per il mercato di Gennaio si sono già mosse alcune società di Lega Pro.
L’Atletico Giugliano è una vera e propria scuola di portieri, grazie anche al lavoro del maestro Raffaele Ceriello. Nel 2007 l’osservatore Antonio Lisetto lo porta al Napoli, il preparatore dei portieri Luciano Tarallo lo seleziona in un provino al complesso sportivo “Nuova Audax” di Casoria. Il parere entusiasta di Tarallo convince Santoro ad osare e a battere la concorrenza della Mariano Keller che era pronto a tesserarlo. Nel 2007 il Napoli riesce a tesserare Nikita Contini Baranovsky, nato a Kiev ma “napoletanissimo”, figlio di madre ucraina e padre italiano. Sin dalle categorie regionali si nota il suo talento ma colpisce la sua costante crescita. Nel campionato Giovanissimi Nazionali di due stagioni fa si ferma per un lungo infortunio dovuto ad uno scontro in allenamento con l’esterno offensivo Gennaro Tutino. L’allenatore Nicola Liguori è bravo a valorizzarlo dopo un lungo periodo in cui è stato fermo ai box. Contini, dotato di cultura del lavoro, cresce di partita in partita; il momento-clou della stagione arriva con il torneo di Arco di Trento, dove il Napoli batte in semifinale l’Atalanta ai calci di rigore perdendo poi solo in finale contro l’Inter. Classe ’96. freddo, coraggioso nelle uscite ed elastico nei movimenti tra i pali, Contini merita grande attenzione da parte dei dirigenti del Napoli. Attualmente oscilla tra la Primavera, dove è il secondo portiere alle spalle del ’94 Crispino e sta apprendendo anche i preziosi consigli del preparatore ex Reggina Giuseppe Benatelli, e gli Allievi Nazionali. Domenica scorsa non è stata una delle sue migliori giornate nel crollo della squadra contro il Catania, ma in questi anni nel vivaio azzurro ha mostrato di essere un giocatore di grande prospettiva e siamo convinti che con la sua determinazione riuscirà a riscattarsi. Come tutti i portieri, ha bisogno di continuità per esprimersi al meglio.
Da Contini a Ferrara, il futuro dei portieri azzurri proviene dall’Atletico Giugliano. Antonio Ferrara è nato il 24 Febbraio 1998, è l’estremo difensore titolare dei Giovanissimi Nazionali di Nicola Liguori, la squadra dei record a punteggio pieno dopo dieci partite, un cammino frutto anche dei soli quattro gol subiti, che portano gli azzurrini ad aver la migliore difesa del girone. Per Ferrara è stato galeotto un torneo di Recale del maggio 2008, dove vinse il premio di miglior portiere. Fu notato dall’osservatore Antonio Lisetto che lo segnalò a Santoro; a selezionarlo in un provino, come per Contini, l’ottimo preparatore dei portieri Luciano Tarallo. Dalla stagione 2009-10 è nel vivaio azzurro; dopo due esperienze nelle categorie regionali con gli allenatori Sorano e Cimmaruta, si sta cimentando nel campionato Giovanissimi Nazionali. Le sue prestazioni gli hanno dato la gioia della convocazione in Under 15, precisamente allo stage tenutosi il 22 Novembre scorso a Lamezia Terme. Attento tra i pali, preciso nei tempi con cui effettua i movimenti, deve migliorare sotto il profilo della rapidità e dell’elasticità, ma la giovanissima età è dalla sua parte. Si tratta di uno dei migliori portieri della categoria Giovanissimi, come dimostra la convocazione in Nazionale. Contini e Ferrara vanno nella direzione storica di Pino Taglialatela, due talenti in prospettiva che possono riportare dei napoletani a difesa della porta azzurra. La strada è lunga e complicata ma il talento c’è e ciò basta per crederci.
Servizio a cura di Ciro Troise
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