La generazione brasiliana è in continua evoluzione. Il Brasileirão, cominciato da poche giornate, è sempre teatro delle gesta dei migliori talenti del Sudamerica. Negli ultimi tempi diversi pezzi pregiati di questo campionato sono stati accostati agli eccellenti club europei. Il campionato italiano è diventato, in questi ultimi anni, una vera colonia di brasiliani che ritrovano nell’ambiente e nei costumi della nostra penisola una seconda patria. Uno degli ultimi talenti brasiliani accostati, la scorsa sessione estiva di calciomercato, ad un club italiano, precisamente al Milan, è Paulo Henrique Ganso del Santos. I rossoneri avevano per molto tempo trattato il fantasista verdeoro, sul quale si celava l’identità misteriosa del botto finale del mercato estivo, il famoso “Mister X”, senza poi concretizzare più nulla. Attualmente il futuro del numero 10 bianconero è sempre accostato ai più grandi club europei, anche se negli ultimi tempi c’è un altro talento emergente che può esser acquistato ad un prezzo decisamente più modico dei circa trentacinque milioni di euro richiesti, stiamo parlando di Oscar dell’Internacional di Porto Alegre. Oscar dos Santos Emboaba Júnior, detto più semplicemente Oscar, nasce in comune di circa duecentomila abitanti dello stato di San Paolo di nome Americana il 9 settembre 1991. Orfano prematuramente del padre, inizia a giocare a calcio prestissimo nelle giovanili del club della sua città. Viene costantemente monitorato dagli osservatori del Santos e poi tesserato dallo stesso club. Nella categoria allievi della società del più grande brasiliano di sempre, dimostra di avere già la stoffa del grande giocatore, tanto da attirare l’attenzione di molti scout di club europei in Sudamerica, come Manchester United, Arsenal, Chelsea, Bayern e Real Madrid, oltre a diverse società brasiliane. In base a questi insistenti interessamenti il club brasiliano nel 2007 lo spedisce per venti giorni teoricamente a giocare un torneo minore in Spagna, ma in realtà per fargli compiere il sedicesimo anno lontano da distrazioni contrattuali altrui.
All’età di 17 anni arriva il suo debutto in prima squadra in una trasferta di Copa Libertadores persa 2-1 contro il Medellìn il 16 aprile 2009 subentrando, in quella circostanza, gli ultimi dieci minuti ad Eduardo Costa. In quell’anno ha la possibilità di poter giocare con i vari Hernanes, Andrè Dias, Borgers, Miranda e Rogèrio Ceni dai quali poter apprendere la qualità e l’esperienza giusta per poter diventare un campione affermato. Nel massimo campionato brasiliano disputa 11 presenze nel suo primo anno da professionista.Prima della stagione successiva accade un contenzioso riguardo la sua permanenza nel Santos. Il motivo in questione è un aumento di ingaggio che il suo procuratore, Giuliano Bertolucci, chiede al club ma la disputa finisce di avere risvolti legali. Il tutto si risolve con la sua rescissione del contratto. Il ragazzo, certamente scosso da questa vicenda, vuole rifarsi iniziando subito una nuova avventura in un nuovo club. Tra tutti i pretendenti è l’Internacional a spuntarla. Dopo l’ultima partita disputata col Santos il 29 novembre 2009 torna a calcare i campi da gioco dopo ben 8 mesi e 16 giorni, precisamente il 15 agosto 2010 inbase alla squalifica rimediata per il suo trasferimento. In quell’occasione l’Inter viene sconfitta al Maracanã controla Fluminense (vincitore finale del campionato) per 3-0. In questa sua prima stagione nel suo nuovo club non riesce a strappare la fiducia del suo allenatore Celso Roth, il quale lo schiera solo in cinque circostanze. A fine anno il suo club vincela Copa Libertadores in finale contro il Guadalajara.
Ma è nel suo secondo anno con il club di Porto Alegre,2011, astrappare la fiducia a tutto l’ambiente e ad ipotecare importanti vittorie: infatti effettua 26 presenze scandite da considerevoli prestazioni e siglando, tra l’altro, anche 10 reti. Inoltre acquisisce minutaggio anche in Libertadores grazie a 6 presenze con 3 reti in Copa Libertadores. La somiglianza di ruolo con l’ex talento argentino Andres D’Alessandro porta Oscar a dover lavorare sodo negli allenamenti prima di dover convincere l’attuale allenatore Dorival Jùnior a schierarlo ugualmente in campo, con il compito di supportare la prima punta Leandro Damião. In quell’anno la sua squadra sfiora la qualificazione in Copa Sudamericana dopo essersi qualificata quinta, distante solo un punto dal Flamengo. Inoltre, il fantasista vince nel mese di agosto 2011la Recopa Sudamericanacontro l’Indipendiente ed anche il campionato gaucho di quell’anno grazie alle sue 11 determinanti presenze per la vittoria finale. Quest’anno, dopo aver disputato 9 partite nel campionato Gaucho (con 4 reti siglate), occupa un ruolo principale nello scacchiere tattico di Jùnior, ispirando a suon di assist il tandem d’attacco Dagoberto-Leandro Damião.
Per quanto riguarda il suo capitolo Nazionale, Oscar viene convocato con la selezione Under 20 brasiliana di Ney Franco per disputare il Sudamericano che si è disputato in Perù nel febbraio 2011. Ebbene, grazie ai 12 punti totalizzati davanti due punti all’Uruguay, lo schieramento dei fenomeni del calibro di Casemiro, Lucas, Neymar e Danilo vince meritatamente il torneo. Pochi mesi dopo, nell’agosto 2011, si disputa il Mondiale Under 20 e per l’occasione il selezionatore conferma in blocco che ben aveva fatto in passato. Le molte attese attorno a questo gruppo non si smentiscono, infatti i brasiliani riescono, partita dopo partita, ad arrivare in finale contro il Portogallo. In quella partita del 21 agosto 2011 Oscar si rende decisivo risolvendo il match (oltre a fornire una strepitosa prestazione), siglando una tripletta per il 3-2 verdeoro finale. Il selezionatore della Nazionale maggiore, Mano Meneizes, decide così di farlo debuttare tra i più grandi convocarlo per la prima volta per l’amichevole del 15 settembre 2011 contro l’Argentina (terminata a reti inviolate), facendogli giocare circa 25 minuti del secondo tempo. Successivamente lo convoca nuovamente per le amichevoli dell’8 ottobre 2011 e del 26 maggio scorso vinte rispettivamente per 1-0 e 3-1 contro Costa Rica e Danimarca.
Stilisticamente Oscar è un giocatore del quale ci si innamora facilmente. Tutta qualità e concretezza questo fantasista verdeoro, il quale predilige partire dietro le punte spaziando per tutto il fronte offensivo. E’ dotato di un tiro dalla distanza molto precisa e potente. Alto179 centimetriper66 chilogrammidi peso, fa dei tempi di inserimento una delle principali armi da poter esibire durante l’arco della partita per prendere alla sprovvista le difese avversarie. Inoltre è dotato di un’ottima visione di gioco e di una tecnica molto considerevole per un ragazzo della sua età. I media in patria da tempo lo paragonano al più famoso Ricardo Kaka. Nonostante il raffronto sia considerevole, possiamo dire che le potenzialità per arrivare ai livelli del madridista ci sono e come. La sua agilità nei movimenti ricorda il migliore Kaka ai tempi del Milan, quando partiva in quelle devastanti percussioni in velocità. Abile nel dribbling e molto agile nei movimenti, dimostra di avere qualche lacuna (colmabile) in fase difensiva.
Nonostante abbia allungato da poco il suo contratto fino al 24 agosto 2016, diverse società europee sono interessate al suo cartellino, su tutte Inter, Chelsea, Barcellona e Psg. Sicuramente Oscar sarà uno dei pilastri sulla quale Nazionale brasiliana sta prendendo forma in vista dei mondiali di casa del 2014, insieme a gente del calibro di Lucas, Romulo, Casemiro e Neymar. E’ un talento che farebbe comodo a molti club, vedremo se il presidente di origini italiane, Giovanni Luigi, cederà alle numerose tentazioni economiche durante la prossima sessione estiva di mercato.
Gilberto D’Alessio
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