La storica qualificazione agli ottavi di Champions League da parte del Napoli apre le porte ad imminenti acquisti che la società di De Laurentiis metterà inevitabilmente in atto nella prossima sessione di mercato invernale. Diversi sono i nomi che gravitano in queste ultime settimane per la piazza partenopea, soprattutto di giocatori riguardanti la zona mediana del campo e del reparto offensivo. Sicuramente il viaggio in Sud America di Maurizio Micheli, responsabile del settore scouting del Napoli, non ha fatto altro che accrescere le quotazioni di diversi calciatori sudamericani. Fra questi troviamo Bruno Cortes, esterno sinistro in forza al Botafogo. Bruno Cortes Barbosa è un calciatore brasiliano nato a Rio de Janeiro l’11 marzo 1987. Inizia a giocare a calcio per strada, come tutti i ragazzini immersi nel contesto brasiliano molto povero e difficoltoso, prima di approdare alle giovanili di una società calcistica. A 19 anni, nel 2006, nelle giovanili del Arturzinho, società fondata in nome dell’ex giocatore e attuale allenatore nelle serie inferiori brasiliane dove il tecnico Luiz Antonio Azular gli spalanca le porte del “Centro de Futebol Arturzinho”. L’anno successivo si trasferisce in prestito alle giovanili del Paysandu, società di Belèm con un glorioso palmarès nel Campionato Paraense. Queste esperienze giovanili si riveleranno per lui molto preziose per il suo futuro di carriera, portando sempre con sé l’istinto offensivo (una delle sue qualità migliori in fase di spinta). Ma nel 2007 debutta nel calcio professionistico, emigrando in Qatar accasandosi con l’Al-Shahaniya. Bruno sente però nostalgia di casa, nonostante nella penisola arabica approdino giocatori in fase calante della loro carriera, con cospicui contratti d’ingaggio, e non giovani giocatori con voglia di emergere nel calcio che conta. Così, nel gennaio 2008, ritorna in patria per giocare nel Castelo, società brasiliana fondata nel 1939 che milita nella seconda divisione brasiliana. Nella stagione successiva, 2009/2010, si trasferisce al Quissama, società che l’anno precedente aveva vinto il campionato di terza divisione brasiliano conquistando in questo modo la serie cadetta. Qui viene inserito nella Top 11 del campionato carioca. Nonostante queste sue prime stagioni altalenanti come giocatore professionista, ha la possibilità di trovare continuità e stabilità la vive nel 2011, quando passa al Nova Iguacu, squadra che milita nella prima divisione del campionato carioca allenata da Zinho (campione del mondo 1994 negli Usa).
Qui gioca per sei mesi collezionando 14 presenze, tutte da titolare. Dopo aver effettuato delle brillanti prestazioni, destando ottime sensazioni evidenziando ottimi miglioramenti sia dal punto di vista tecnico che tattico, su di lui ricade l’interesse di diversi club del Brasilerao (serie A brasiliana). Il club più interessato alle sue gesta è il Botafogo che, il 25 settembre di quest’anno, conclude il suo acquisto sborsando per la sua metà un milione e mezzo di dollari. Si presenta, così, per lui l’occasione più preziosa di tutta la sua vita calcistica, ovvero l’esibirsi con uno dei club più importanti del Brasile in un campionato impreziosito, quest’anno, dagli arrivi dei vari Ronaldinho, Juninho Pernambucano, Liedson, Keirrison, Gilberto Silva, Brandao e Rivaldo. Il suo allenatore Caio Junior lo schiera, durante la stagione, nella maggior parte dei matches come terzino sinistro di una difesa a quattro composta prevalentemente da Fàbio Ferreira, Gustavo e Alessandro. Ma talvolta l’allenatore del Fogão quando vuole sfoggiare una tattica di squadra molto offensiva, lo sposta più avanti come esterno di centrocampo con il compito di spingere con continuità sulla fascia, rimpiazzandolo nel reparto difensivo con Antonio Carlos.
La sua prima espulsione il 13 ottobre, nell’importante vittoria 2-0 fuori casa contro il Corinthians, club che poi conquisterà il Brasilerao di quest’anno. Si rivela così, al termine della stagione, uno dei migliori esterni del campionato brasiliano grazie alle sue brillanti performance. Il suo club ha da poco terminato il campionato posizionandosi al nono posto in classifica, svanendo così l’accesso sia alla Coppa Libertadores che alla Sudamericana. Con la società bianconera effettua 28 convincenti presenze, meritando la prima convocazione nella Selecao il 29 settembre, e disputando il ritorno del Superclàsico de las Amèricas contro l’Argentina (vinta 2-0 con le reti di Neymar e Lucas Silva, allo stadio Olimpico di Belèm). In quest’occasione, l’allenatore Mano Meneizes schiera una formazione sperimentale, imbottita di giovani, posizionandolo come terzino sinistro di una difesa a quattro. Durante gli allenamenti della verdeoro, Bruno ha la possibilità di allenarsi assieme al suo idolo di sempre, Ronaldinho, per il quale ha confessato all’emittente brasiliana Sportv la propria ammirazione: “Nei videogames gli facevo battere tutte le punizioni. E ora potrò cercare l’uno-due con lui. È un sogno che si avvera“.
In quattro anni Bruno Cortes passa dalla serie C brasiliana alla Nazionale, suscitando l’attenzione di diversi osservatori di club europei. Il suo cartellino è conteso a metà da Botafogo e Nova Iguaçu, nonostante il proprio contratto con la società bianconera scada il prossimo 31 dicembre. Infatti il Botafogo a maggio aveva inizialmente ingaggiato Bruno Cortes con la formula del prestito fino al 31 dicembre. Poi, all’inizio di settembre, il presidente Mauricio Assunçao ha deciso di acquistare la metà del cartellino del terzino. In una recente intervista rilasciata Jorge Moraes, agente della Bloom Soccer (società che gestisce i suoi interessi), dichiara apertamente l’interesse di diversi club francesi, inglesi ed italiani, lasciando però intendere che il suo prezzo si aggira sugli 8 milioni di euro. Inoltre, non ha il passaporto da comunitario, lasciando intendere che se arrivasse un’offerta giusta il Botafogo lo farebbe certamente partire. Ma dopo l’ultima partita del Brasilerao con il suo club, è proprio lui a chiarire la propria situazione, rilasciando alcune dichiarazioni al quotidiano brasiliano Globoesporte “Adesso ho un contratto con il Botafogo. Se mi dicono che devo restare, lo farò. Se mi dicono che devo partire, lascerò la squadra anche se la mia intenzione è quella di restare e aiutare la squadra. Sono consapevole che il mio rendimento è calato nell’ultimo periodo. Sto lavorando per tornare a giocare ai livelli che mi hanno fatto conquistare la Nazionale e divertire i tifosi. Ho affrontato squadre che mi mettevano due o tre uomini addosso per non farmi partire, e per questo mi sono preoccupato più della fase difensiva”. La sensazione è che il club brasiliano possa riscattare l’altra metà del cartellino qualora non arrivasse l’offerta giusta oltreoceano. Alto 179 centimetri per 78 chili di peso, Bruno Cortes è dotato di un fisico imponente. E’ capace di essere una vera e propria spina nel fianco delle difese avversarie con i suoi affondi offensivi. Possiede una buona tecnica, inoltre fa del dribbling una delle sue armi migliori. Come da tradizione per i terzini brasiliani, deve migliorare in fase di copertura, anche se nell’ultima stagione ha fatto evidenziare miglioramenti nella marcatura del suo diretto avversario. Quando non effettua percussioni centrali è abile nell’andare sul fondo e sfoderare precisi cross per gli attaccanti. Nonostante disponga di lunghe leve, è molto veloce e dinamico nei movimenti. Il giocatore, oltre al Napoli, piace anche a Juve, Inter e Roma fra le italiane, e da Bayer Leverkusen, Psg, Lione e Siviglia fra le europee.
(prima convocazione nella Selecao)
(servizio di un programma sportivo brasiliano sulla sua vita)
Gilberto D’Alessio
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