Nel corso della presentazione del libro iconografico “Azzurro Napoli” i nostri inviati hanno intervistato in esclusiva l’ex addetto stampa del Napoli Carlo Iuliano. Gli scudetti, il Napoli che trionfava, Ascarelli, Ferlaino, Maradora; tanta carne al fuoco nell’emozionante amarcord compiuto da Iuliano ai nostri microfoni.
Da Ascarelli a Maradona. Quali sono i suoi ricordi più belli?
“E’ gran parte della storia del Napoli ed è impossibile dare degli aneddoti, io posso dire che Ascarelli è stato un grande presidente che ovviamente non ho conosciuto, non è quella la mia epoca ed appartiene al Napoli pre-romantico. Io divido la storia del Napoli in due fasi. Quella romantica per me è quella di Achille Lauro, prima c’è la pre-romantica quella di Ascarelli che ha regalato uno stadio che oggi nessuno si potrebbe permettere ed è un presidente che ha caratterizzato una fase essenziale della prima crescita del Napoli. Dobbiamo dirgli grazie ancora adesso anche perché poi, come sapete, ha vissuto anche quelle che sono state le leggi razziali, la caccia agli ebrei e bisogna dirgli per questo doppiamente grazie”
Qual è il calciatore che le è rimasto più nel cuore?
“Sarebbe antipatico per tutti i calciatori che ho conosciuto negli anni del mio lavoro al Calcio Napoli. Posso dire che non ho avuto dubbi quando si parlava del più grande calciatore del mondo e mi onoro di essergli stato grande amico. Mi ricordo che in un anno in cui i rapporti si erano quasi totalmente interrotti con la società, Diego venne al “Centro Paradiso” e, quando andò via, mi disse: “Tu sei l’unica persona che mi è rimasta amica”. Quest’episodio fu riportato nell’articolo pubblicato da Mario Orfeo quando scriveva per “La Repubblica””
Che differenza c’è tra Ferlaino e De Laurentiis?
“Ferlaino parlava pochissimo e quando lo faceva erano titoli a nove colonne perché era rarissimo; De Laurentiis che è un ottimo presidente, parla tutti i giorni gli piace, forse se ne compiace. Dobbiamo dirgli, però, grazie per aver riportato il grande calcio a Napoli, che ricordiamo essendo fallito era sostanzialmente morto. Ha portato anche il “grande pallone” in questa città. Noi dobbiamo ricordare che la Champions, la vecchia Coppa dei Campioni, è una competizione importante; spero però che abbia freddezza, ovviamente nessuno di noi si illude di vincerla. Sappiamo quanto vale economicamente il passaggio agli ottavi di finale ma è un peccato l’aver perso punti in campionato e se non dovessimo, ,facendo i dovuti scongiuri, qualificarci l’anno prossimo per la Champions avremmo perso gran parte di quello che abbiamo guadagnato”.
Quindi più campionato che Champions?
“Io dico che bisogna essere freddi, mi sembra logico che De Laurentiis non volesse essere di passaggio di questo turno europeo, però sarei stato più attento al campionato perché credo che mai come in questa stagione non c’è una squadra-guida, un’ammazza-campionato. Proprio per questi non si dovevano perdere tanti punti. Comunque la classifica è ancora corta e si possono ancora recuperare posizioni. A questo punto, però, visto che le cose sono andate così è meglio che il Napoli superi il turno di Champions”.
Dai nostri inviati alla Sala Loggia del Maschio Angioino Maria Villani, Alessandro Sacco e Antonio Fusco
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